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 La dura vita dei soldati

~ Koszeg - Ungheria ~

Molto spesso delle curiose usanze locali sono legate a leggende che vedono come protagonisti soldati e persone comuni a difesa delle città. Ad esempio, a Kosceg, ridente cittadina ungherese a un passo dal confine austriaco, si perpetua da alcuni secoli una insolita usanza: alle undici del mattino le campane suonano dodici rintocchi, come se fosse mezzogiorno. Il motivo di questa usanza così stravagante è una lunga storia, fatta di invasioni e assedi. Nel 1526 l’esercito ottomano di Solimano il Magnifico provoca la prima grande sconfitta dell’esercito ungherese, e dopo pochi anni, i turchi regnavano su buona parte del paese.

Nel 1532 i turchi si preparavano ad un nuovo attacco: era necessario espugnare Kosceg, ultimo ostacolo prima di Vienna nella marcia di conquista dell’esercito guidato da Ibrahim Pascià, Gran Visir del sultano Solimano. Vivere in una città di frontiera come Kosceg era un grande pericolo, nonostante le notevoli fortificazioni. Gli invasori potevano contare su un esercito di duecento mila uomini, determinati a prendere possesso del castello, difeso con grande coraggio ed eroismo da una quarantina di soldati e da qualche centinaio di contadini privi di qualunque esperienza militare. L’assedio durò quasi due mesi e fu terribile: i viveri scarseggiavano, le persone morivano in continuazione nel difendere le postazioni, e alla fine pare che fossero arrivati a combattere persino i bambini. Dopo 52 giorni di duro assedio il gran visir era esausto, ma soprattutto irritato per il rallentamento della sua marcia verso Vienna. Fu allora che, prima di sferrare l’ultimo, terribile attacco al castello, giurò solennemente sul Corano che, se la gente asserragliata all’interno del castello avesse resistito fino a mezzogiorno, avrebbe interrotto le ostilità, rinunciando anche alla sua marcia verso l’Austria. L’attacco fu spietato, e la gente era ormai sul punto di capitolare; ogni secondo poteva essere fatale, poiché il sole stava per raggiungere lo zenit. Fu allora che un soldato ebbe l’idea di suonare le campane di mezzogiorno un’ora prima, alle undici. I turchi, fedeli al giuramento, tolsero l’assedio, e la città fu salva. Da quel giorno le campane di Kosceg suonano sempre le dodici un’ora prima.

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