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 Pazza d’amore

~ Giovanna la Pazza, regina deposta di Castiglia e Aragona - Spagna ~

Quello di dare soprannomi più o meno pungenti alle persone che ci circondano, sia sul lavoro che nei rapporti d’amicizia, è un gioco che spesso facciamo alle spalle degli interessati. Questa abitudine può riportarci alla mente alcuni nomi del passato, i quali riuscivano ad attaccare in modo impietoso un giudizio indelebile. E’ questo il caso, ad esempio, di Giovanna la Pazza, regina deposta di Castiglia e Aragona, due grandi regioni spagnole. La sua storia si divide tra la terra natale, la Spagna, e quella che la vide unita al principe Filippo d’Asburgo, nei Paesi Bassi.

La sua travagliata storia inizia con un viaggio che sembra una premonizione della vita che la aspettava. Infatti, la piccola Giovanna di Castiglia, a soli sedici anni, iniziò un lungo e terribile viaggio in nave che la portò alla corte degli Asburgo, dove si sposò con il principe degli Asburgo, Filippo il Bello. Tale matrimonio era stato deciso per convenienza politica dalla madre di Giovanna, la regina Isabella la Cattolica. Arrivata a destinazione, Giovanna incontrò il principe, che si rivelò in tutta la sua bellezza: fu un vero colpo di fulmine per entrambi. Giovanna era raggiante, quello che doveva essere un opprimente matrimonio di convenienza, si era trasformato in un magnifico sogno d’amore. Isabella, però, temeva che la figlia fosse stata irretita dallo sposo, intralciando le sue mire politiche. Per questo motivo invitò la coppia a recarsi in Spagna. Dopo poco tempo, però, Filippo decise di tornare in patria, lasciando la moglie incinta alla corte spagnola. Quella prima separazione fu un duro colpo per Giovanna, che diede i primi segni del suo squilibrio. Dopo essersi rimessa, potè ripartire verso i Paesi Bassi, raggiungendo Filippo. Poco tempo dopo Isabella morì, e in seguito a una breve malattia, morì anche Filippo. Giovanna, ormai regina di Castiglia, madre di sei figli e vedova a soli ventisei anni, piombò in una profonda apatia, per uscirne solo durante brevi accessi di follia. Fece imbalsamare il corpo dell’amato Filippo, e lo mise in una bara che voleva sempre accanto a sé. A quel punto suo padre, anche per impossessarsi della corona, fece rinchiudere Giovanna in un castello, nel quale trascorse una agonia lunga ben quarantesei anni.

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