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 La Riviera di Ulisse

~ Zona costiera in provincia di Latina - Lazio ~

Se volete rivivere le magie dei miti greci, tra i tanti luoghi italiani in cui si può andare, ce n’è uno che fin dal nome ricorda le antiche gesta di un famoso eroe: stiamo parlando della Riviera d’Ulisse, quella zona costiera del Lazio in provincia di Latina che ha legato indissolubilmente il suo nome all’eroe greco protagonista della guerra di Troia. Non va dimenticato, però, che diversi personaggi del racconto omerico, reduci dalla guerra di Troia, sostarono in questa parte del basso Lazio. Infatti, oltre ad Ulisse, che ormeggiò le sue navi nell’odierno Golfo di Gaeta, anche Enea e Corace d’Argo, che fondò la bella cittadina di Cori, si trattennero in quelle zone. Ma noi ci concentreremo su Ulisse il quale, alla fine della guerra di Troia, vinta grazie al famoso stratagemma del cavallo di legno, ideato da lui stesso, intraprese il ritorno a Itaca, durato dieci anni. Tra le numerose tappe dell’avventuroso viaggio ci furono, tra le altre, le terre del ciclope Polifemo, della Maga Circe e quelle del regno dell’Ade.

Nel nostro racconto ci soffermeremo proprio sulla maga Circe: era una divinità di origine solare, figlia o nipote di Elio, che assumeva luminose e seducenti sembianze di donna e, dotata di poteri magici, con farmaci e incantesimi trasformava gli uomini in animali, e li teneva poi prigionieri nelle sue stalle. Venuta in Italia dalla nativa Colchide, abitava in uno splendido palazzo dell’isola Enea (più tardi identificata con il promontorio Circeo, che anticamente era un’isola, ricongiunta successivamente alla terraferma da cordoni sabbiosi). In quegli splendidi luoghi la trovò Ulisse, che con l’aiuto di Ermete riuscì a vincere i suoi sortilegi, ad averne per un anno l’amore, un figlio, e, infine, ottenne che fosse restituita la forma umana ai compagni trasformati in porci. Secondo la versione più diffusa, Ulisse morì per mano del figlio Telegono, avuto da Circe, il quale, andando alla ricerca del padre, in una scorreria a Itaca lo uccise, senza conoscerlo, con un colpo di lancia.

Alle base del promontorio odierno, presso il mare, si aprono numerose grotte, tra le quali la più nota è la “Grotta della Maga Circe”, mentre Sperlonga accoglie in un museo i gruppi statuari che ricordano le principali peripezie di Ulisse.

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