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 La Duchessa

 

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Presentazione della Duchessa

Giudizio tecnico (posizione di guida, manovrabilità, frenata, consumi, ecc.)

Interventi eseguiti fino ad oggi

 

Presentazione della Duchessa

La moto chiamata Duchessa è un’elegante e signorile Yamaha XT 660 Z del 2009 con 50mila km all’attivo, ecco come è arrivata da me.

[Guest Star e diavolo tentatore: Fabrizio;
Protagonista: la Duchessa;
Attore non protagonista, scettico e inconsapevole: Nelik (io, non la moto rimasta a Roma);
Business Angel: Caterina
Custode precedente: Filippo
Broker assicurativo: mio padre, Giancarlo
Testimoni oculari: Mirco e Goblin]
 
Da dove cominciare? Era nell’aria da talmente tanto tempo, che ... non era nell’aria!
Tutto comincia il 23 Aprile 2011 con un messaggio piuttosto laconico del suddetto diavolo tentatore: mail con link ad un annuncio su moto.it ed una sola frase, “è pronta per l’uso ...”, senza fronzoli.
Più per abitudine che per vera convinzione, scrivo al venditore, chiedendo soltanto se fosse ancora disponibile.
Sì, c’è ancora.
Però si trova a Maranello.
A quel punto inizio a fare storie “Ma sono lontano, non so come si fa, è difficile!", quasi cercando di mandare tutto a monte.
Il proprietario insiste e Fabrizio (grazie!!), che abita nelle vicinanze (quando si dice il Destino!), mi dà completa disponibilità per andarla a provare.
Da quel momento gli eventi si susseguono a velocità sempre maggiore: il giorno dopo (24 Aprile) Fabrizio prova la moto ed esprime un giudizio tranciante: “se non la prendi tu, la prendo io! É perfetta!”.
Mio padre (grazie!!) inizia a tartassare l’assicurazione per spuntare il prezzo migliore.
Il proprietario mi viene incontro, abbassando il prezzo (grazie!!): “... visto che vieni da Roma!”
Non manca nulla, è fatta: il 29 Aprile (giorno di Santa Caterina!) divento ufficialmente il nuovo proprietario (in contumacia ;) di quella che, a causa di quello che considero il giorno della sua nascita per me, diventa la Duchessa.
Il 30 Aprile salgo sul treno delle 10:05, destinazione Modena. Incontro Filippo, andiamo a casa sua e facciamo il passaggio di consegne ufficiale: benvenuta, Duchessa!
Il week-end vissuto per andarla a prendere è stato fantastico: gita nell’Appennino modenese, festa dei pub indipendenti (di nuovo, il Destino) con Goblin e Mirco, il quale mi ospita (grazie!!), domenica mattina gita nei dintorni con Mirco ed Elisa, a caccia di panorami, castelli e tortelli, ritorno a Roma nel pomeriggio sfiorando la Pietra di Bismantova, valicando il passo Pradarena e sfrecciando sull’Aurelia, fino a casa.

Nel frattempo ho iniziato a far vedere un po' di mondo alla Duchessa: Albania e Macedonia con il mitico Valerio; Bulgaria, Macedonia, Grecia, Andalusia e Marocco con Caterina; le sabbie ed i laghi salati della Tunisia con Emiliano. Per la cronaca, al momento dell’acquisto, la moto aveva 9.100 km.

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Giudizio tecnico

Ecco le mie impressioni scritte dopo oltre 40.000 km con la Duchessa, percorsi su diversi tipi di strade: montuose, sterrate, sabbiose, cittadine e autostradali. Inizialmente ero influenzato dagli ultimi quasi 290mila km con una CBR 600 F di nome Nelik ;) ma ormai dopo oltre 40.000 km quasi ininterrotti con la Duchessa, mi sono chiarito abbastanza le idee :)

In ordine rigorosamente sparso:
Autonomia: eccellente, almeno per come ero abituato. Inizialmente sono stato spiazzato dalla velocità con cui scendono le tacchette dell’indicatore elettronico (altra novità: ho sempre avuto solo il rubinetto da girare), ma la riserva è molto abbondante, 7 litri.
Basta saperlo e non lasciarsi impressionare dalla tacchetta che lampaggia in riserva! I consumi notati finora sono stati, a grandi linee: 20/21 km/h andatura autostradale con valigie laterali; 22/23 km/h in città; 24 km/h extra-urbane; 26 km/h andatura turistica/passeggio.

Comodità: non so com’è la sella originale, quella della Duchessa è rifatta ed è piuttosto dura (sicuramente molto più rigida di quella di Nelik). Pensavo di sostituirla, ma ancora non l’ho fatto, nonostante i lunghi viaggi già fatti. A proposito della sella, di buono c’è che ha la chiave (non è imbullonata come su Nelik!), di cattivo che non ha il benchè minimo spazio sotto, a parte i documenti.

Posizione di guida: mi piace molto, eretta e con il cupolino (originale) che protegge piuttosto bene, così come il serbatoio a riparare le gambe. A causa di alcuni fastidiosi vortici sul casco ad andatura autostradale, ho sostituito il cupolino originale con uno più alto della GiVi, con ottimi risultati.
Rispetto a Nelik, non ho più alcun carico sulle braccia e, contrariamente a quanto temevo, la schiena non si affatica particolarmente, nemmeno dopo numerose ore di guida ininterrotta.

Manovrabilità: gira in un fazzoletto, quasi come uno scooter, però è alta (ma va?! ;) e tocco con le punte. Il precedente proprietario mi ha lasciato il kit di abbassamento, ormai ho rinunciato a montarlo perchè mi sono abituato, però non toccando agevolmente, incute sempre un certo rispetto.

Passeggero: abbiamo già fatto alcuni viaggi lunghi (oltre 7mila km) e ci sono stati miglioramenti, rispetto a Nelik, da tutti i punti di vista: gambe in posizione più rilassata, seduta più eretta e comoda, sella non inclinata che non spinge il passeggero sul guidatore.
Le buche e le asperità vengono filtrate perfettamente dalle sospensioni (sia con quelle originali che con le nuove molle Hyperpro montate tempo fa), si sente poco e niente, dà quasi gusto infilarsi nelle buche che fino a ieri mi facevano imprecare :)

Capacità di carico: per iniziare subito bene e come si vede dalle foto, sono tornato da Maranello in mezzo ai monti con: marmitta originale legata in piedi sul sedile posteriore a mò di stufa, pesante tenda legata sopra al bauletto posteriore, a sua volta pieno zeppo di roba, tra cui un casco, olio motore e altri ricambi che mi ha lasciato il precedente proprietario, bauletti laterali con zaino, sacco a pelo e materassino.
A proposito dei bauli, sono dei Givi da 35 litri, quindi piccoli per me, abituato a quelli da 44 litri di Nelik. Forse li cambierò con altri più capienti, devo decidere.

Freni: ottimi, nulla da dire, soprattutto per essere un’enduro (ho dei brutti ricordi su DR 600 e XL 600, della generazione degli anni ’80).
La Duchessa frena meglio di Nelik, che di certo non è un riferimento, anzi, ma è per dire che se la batte con una stradale.

Motore: premesso che ha lo scarico ed il filtro dell’aria aperti, è un monocilindrico, con le sue caratteristiche tipiche. L’erogazione cambia completamente rispetto a Nelik: nelle marce più alte strappa al di sotto dei 3.000 giri e in quelle più basse, sotto i 2.000 giri; poi è necessario intervenire con la frizione.
L’ultimo monocilindrico che ho guidato per qualche migliaio di km è stato il DR del 1989 con cui sono andato in Marocco. Rispetto a quello e alla XL 600 che ho avuto in gioventù, non presenta il problema dello spegnimento quando freno a fondo e improvvisamente.

Cambio: morbido e preciso, ottimo, nulla da dire.

Guidabilità: è molto maneggevole, con le gomme giuste diventa praticamente una motard :)

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Interventi eseguiti

Ecco gli interventi fatti sulla Duchessa (escluso il primo tagliando dei 1000 km):

8.000 km (09/2010) [precedente proprietario; io ho acquistato la moto il 29/04/2011 con 9.100 km]
Sostituzione di: olio motore e filtro olio motore
 

16.000 km (28/07/2011)
Sostituzione di: candela, olio motore e filtro olio motore, pastiglie freno posteriore. Raddrizzamento leva cambio (piegata in una caduta in fuoristrada in Macedonia), controllo impianto elettrico (verifica se era stato installato il nuovo impianto elettrico, come suggerito da Yamaha per le Tenere del 2008) e polmoncino recupero olio, pulizia e tiraggio catena di trasmissione, controllo interruttore frizione (la spia del folle faceva contatto)
 

25.000 km (04/11/2011)
Sostituzione di: candela, olio motore e filtro olio motore. Pulizia e tiraggio catena di trasmissione. Montaggio dei seguenti accessori originali Yamaha: piastra paramotore in alluminio, barre paramani, paramani, schermo proteggi faro, indicatore carica batteria
 

29.000 km (28/12/2011)
Sostituzione di: olio motore e filtro olio motore. Pulizia generale dalla sabbia tunisina, in particolare pulizia del filtro aria e della catena di trasmissione.
 

32.000 km (22/03/2012)
Sostituzione di: pastiglie posteriori. Montaggio molle Hyperpro su forcella e monoammortizzatore.
 

33.000 km (19/04/2012)
Sostituzione di: catena di trasmissione, corona e pignone.
 

38.000 km (25/07/2012)
Sostituzione di: olio motore e filtro olio motore. Pulizia filtro aria e catena di trasmissione.
 

49.500 km (22/02/2013)
Sostituzione di: olio motore e filtro olio motore, pastiglie freno anteriori e posteriori, candela. Pulizia di: filtro aria, catena di trasmissione. Regolazione di: gioco valvole, tensione raggi cerchi anteriore e posteriore
 

Infine, l’elenco degli pneumatici montati, della loro durata e del prezzo:
Metzler Tourance, montate il 18/05/2011 (moto con 11.000 km, in sostituzione delle originali Michelin Sirac), durate 15.000 km e pagate 180 € tutto compreso
Metzler Karoo, montate il 30/11/2011 (moto con 26.000 km), tenute per i 2.500 km del viaggio in Tunisia e poi smontate (a occhio al 60%), pagate 280 € incluse 4 camere d’aria rinforzate Michelin, buchi nei cerchioni per fermacopertoni e montaggio fermacopertoni
Metzler Tourance, montate il 17/12/2011 (moto con 28.500 km), durate 17.000 km e pagate 180 € tutto compreso
Dunlop TR91, montate il 24/10/2012 (moto con 45.500 km), tuttora in uso e pagate 215 € tutto compreso

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