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 E per tetto... le stelle!

Consigli per il campeggio

Trovo che il campeggio sia il naturale completamento di una vacanza in motocicletta. Infatti, gli stessi motivi che mi fanno amare la moto, cioè la grande sensazione di libertà e di indipendenza che dona, e il contatto privilegiato con la natura che la moto riesce a garantire, mi fanno amare anche dormire in tenda. Oltre a questi motivi “nobili”, ovviamente, c’è anche la questione economica, che mi costringe a risparmiare al massimo, in quanto sono ancora uno studente universitario.

In questa pagina parlo della vita di campeggio, e degli aspetti che è bene tenere in considerazione. Come al solito, la mia non vuole essere una trattazione completa e dettagliata, ma semplicemente un riassunto di “vita vissuta”, e i consigli che fornisco sono

Campeggio di Noya (Galizia - Spagna)

Campeggio di Noya,
Galizia (Spagna)
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Campeggio di Sorrento (costiera amalfitana)

Campeggio vicino Sorrento,
in costiera sorrentina
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il frutto di anni di errori e tentativi!

Vi auguro di trovare dei campeggi meravigliosi come quello che abbiamo trovato in Galizia (Spagna) nel ’96 o come quello della costiera amalfitana del ’97, anche se siamo stati in molti altri campeggi davvero indimenticabili!

N.B. Nel testo ho inserito delle immagini per visualizzare meglio alcuni concetti: cliccandoci sopra si aprono le foto più grandi.

 

 

Sommario

Come deve essere fatta la tenda

Scelta del campeggio

Dove piantare la tenda

Come piantare la tenda

E quando piove?

Vita di campeggio

Attrezzatura da portare

Risorse sul campeggio (link e informazioni utili)

 

Come deve essere fatta la tenda 

Per iniziare, vediamo le caratteristiche tecniche che deve avere una tenda. Inizio con il consiglio ovvio sul tipo di tenda: ormai in commercio si trovano quasi esclusivamente i

Tenda ad "igloo"

Tenda a “igloo”
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Tenda a "tunnel"

Tenda a “tunnel”
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 cosiddetti “igloo”, che sono tende leggere e molto veloci da montare e smontare. Fino a poco tempo fa si trovavano ancora le   canadesi, e altri tipi di tenda (come la mia a “tunnel”), pesanti e laboriose da montare.

La tenda deve avere il fondo rinforzato, cioè la parte inferiore non deve essere fatta con lo stesso materiale del resto della tenda, ma deve essere di robusta tela, resistente agli strappi. Se per caso avete una tenda senza fondo rinforzato (come me fino a poco tempo fa), sarete costretti a

 
Telo di protezione per il fondo della tenda

Telo di protezione per
il fondo della tenda
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portare con voi un telo cerato per evitare che la minima asperità del terreno buchi la tenda. Però, se portate il telo, fate attenzione quando piove: infatti, l’acqua si infila tra il telo e la tenda, stagnando in quanto il telo è impermeabile, e la tenda si bagnerà inesorabilmente, rimanendo bagnata per tutta la vostra permanenza! Quindi, è buona norma, appena inizia a piovere, ripiegare il telo sotto la tenda, in modo che non sporga fornendo una sorta di “scivolo” per l’acqua.

Passiamo al telo superiore: può esserci o meno il doppio telo, cioè una specie di tetto. Nella tenda che ho avuto fino a quest’anno, il doppio telo era ridotto ai minimi termini,

 
Sovratelo

Sovratelo di protezione
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fornendo solo una piccola copertura. Lo svantaggio di questa soluzione è che, quando piove molto, la protezione fornita alla tenda è ridotta, e in poco tempo l’acqua inizia a filtrare all’interno. Poichè le piogge abbondanti ci sono anche in Spagna ad agosto (ancora una volta parlo per esperienza...), conviene sempre comprare una tenda con un doppio telo degno di questo nome, dato che in genere la tenda verrà riutilizzata diverse volte in futuro; quindi, è meglio fare un acquisto lungimirante.

 
Finestra di aerazione

Finestra di aerazione
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E’ bene anche che la tenda abbia una finestra abbastanza ampia, per riuscire a creare delle piccole correnti d’aria.

Tutte le tende sono fornite della zanzariera, ma cambia la qualità del materiale di costruzione: fate attenzione che sia morbido (se è troppo duro si spezza facilmente) e privo di scuciture o buchi (sembra un altro suggerimento banale, ma a volte capita che la zanzariera sia leggermente danneggiata, e al momento dell’acquisto non ci si fa caso). La tenda che ho avuto fino a poco tempo fa, aveva una soluzione molto intelligente, anche se era realizzata male. La

 
Zanzariera

Zanzariera
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parte superiore della tenda era completamente aperta, era protetta solo dalla zanzariera, e il doppio telo consentiva di far passare una grande quantità d’aria se non veniva teso troppo, mentre chiudeva per bene la tenda se era teso in modo da essere aderente alla tenda. In questo modo, quando faceva caldo bastava lasciare lento il doppio telo per godere di un po’ d’aria in più, mentre quando faceva freddo bastava tirare bene il doppio telo per avere la tenda perfettamente chiusa. Il vero problema stava nel doppio telo, che era troppo piccolo in caso di pioggia abbondante.

  Un’altra parte importantissima in una tenda sono le chiusure lampo, le cosiddette “zip”: queste ultime devono essere di ottima qualità, poichè sono l’unico mezzo per entrare e uscire dalla tenda! Se si rompe quella principale, come mi capitò nella vecchia tenda a “tunnel”, si rischia di passare qualche ora in allegria cercando di liberarvi da quella trappola imprevista!

Un’altra grande comodità, che forse ormai hanno tutte le tende, è quella di avere le stecche tenute insieme da un elastico, che passa al loro interno evitando che si disperdano.

Infine, delle altre comodità la cui presenza rende ancora più piacevole il pernottamento in tenda sono il gancio portalampada appeso al “soffitto” della tenda (è utilissimo quando dovete cercare qualcosa nei bagagli in piena notte: o avete la torcia che si fissa alla testa, come i minatori, oppure è davvero seccante tenere con una mano la pila, e con l’altra “scavare” nei bauli!); l’altro optional ormai comunissimo è una tasca portaoggetti, in cui mettere le cose che devono essere assolutamente a portata di mano, come le chiavi della moto.

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Scelta del campeggio 

Vediamo come si sceglie un campeggio: può sembrare una operazione ovvia, ma è più complessa di quello che sembra, e da questa può dipendere la serenità dei giorni che si intende trascorrere in un certo posto. Spesso, infatti, dopo che abbiamo piantato la tenda e ci siamo accorti di essere capitati in un pessimo campeggio, difficilmente rimontiamo Nelik con armi e bagagli per andare alla ricerca di un posto migliore.
 
A prima vista, sembrerebbe che l’unico criterio per scegliere un campeggio sia la sua posizione e il panorama che offre. Invece, il criterio a mio avviso più importante (specialmente se viaggiate con la vostra ragazza, che generalmente è più esigente da molti punti di vista) è la condizione dei bagni. Quindi, come prima cosa, prima ancora di andare a parlare alla reception, occorre fare un giro perlustrativo nei bagni, e verificare le condizioni di pulizia e di efficienza. Può capitare di essere sfortunati e di capitare quando li hanno appena puliti, ma in genere si riesce a capire se sono ben tenuti oppure no.

Poi ci sono altri criteri fondamentali per chi ha il sonno leggero. Infatti, sembra quasi una legge fisica (sicuramente è una delle famose “leggi di Murphy”), per un motivo a me sconosciuto, molto spesso i campeggi sono costruiti in prossimità di ferrovie, autostrade, o nelle immediate vicinanze di aeroporti. Mentre le autostrade sono immediatamente individuabili, spesso le ferrovie sono meno evidenti, e le rotte aeree lo sono ancora meno. Però, per evitare di incappare in alcune brutte avventure, come mi è capitato alcune volte, vi consiglio di controllare nelle immediate vicinanze se ci sono ferrovie. Tenete a mente che se vedete una zona del campeggio inspiegabilmente deserta, mentre dalle altre parti  sono tutti ammucchiati, sicuramente c’è un valido motivo! Tanto per raccontarne una, due anni fa ci siamo fermati sul lago Balaton, in Ungheria, e abbiamo avuto la bella idea di volerci mettere il più vicino possibile alla riva del lago, con tutto che questa era nascosto da una alta siepe (che, tra l’altro, nascondeva la famigerata ferrovia!). Ovviamente dopo aver montato tutta la tenda, e dopo che ci eravamo buttati esausti sui materassini, è passato il primo treno, a meno di 3 metri da noi: la tenda ha iniziato a tremare, e il frastuono ci ha assordato per i 2 minuti successivi! Sembrava la scena di un film di Fantozzi!
 
Comunque, per gli insonni come il sottoscritto, consiglio di portare i tappi per le orecchie, fondamentali per neutralizzare le urla dei bimbi dei vicini di tenda, e lo stereo e/o la chitarra del gruppetto di “ggiovani” della tenda accanto! Per la luce è utile la mascherina che danno sui voli aerei più lunghi.

Un altro importante criterio di scelta riguarda i servizi offerti. Infatti, se il campeggio dove volete fermarvi è isolato e si trova a qualche chilometro dal centro abitato più vicino, a quel punto diventa fondamentale che sia dotato di un piccolo supermercato: purtroppo, non è affatto ovvio che ci sia!
Oppure, se amate la vita comoda (e il campeggio non esclude a priori le comodità), può essere importante che ci sia la piscina: vi assicuro che dopo una giornata passata in moto, un bagno in piscina è una cosa F-E-N-O-M-E-N-A-L-E!!

Altri servizi importanti e non sempre forniti, sono per esempio i telefoni (se avete necessità di chiamare spesso casa per far stare tranquilli tutto il parentado, allora diventa importante che il campeggio abbia un telefono funzionante); oppure, per chi non ha un fornello da campo, un altro parametro importante diventa la presenza di un piccolo ristorante.

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Dove piantare la tenda 

Ecco un altro argomento che merita qualche parola più approfondita. Innanzi tutto, dò il classico consiglio delle Giovani Marmotte, e cioè di fare attenzione a piantare la tenda in un punto leggermente in pendenza (solo leggermente, altrimenti quella che sembra una lieve discesa, una volta distesi e dopo poco tempo, si trasforma in un baratro che vi attira verso il fondo della tenda, ammucchiandovi per bene nel vostro sacco a pelo coi piedi schiacciati tra la tenda e i bagagli!). La pendenza è necessaria per evitare di ritrovarsi, dopo un acquazzone, a navigare in una spanna d’acqua tra i vestiti fradici, con l’attrezzatura fotografica annegata sotto i materassini!

Analizziamo ora la posizione della tenda all’interno del campeggio: intanto deve essere sufficientemente vicina ai bagni per evitare di camminare per chilometri in piena notte: dopo una giornata intensa in moto e/o di camminata nel posto in cui ci siamo fermati, la fatica si fa sentire anche per fare 100 metri! Inoltre, la tenda deve essere sufficientemente lontana dai bagni per evitare di ascoltare la melodia degli scarichi dei water per tutta la notte. Inoltre, in genere vicino ai bagni c’è una concentrazione superiore di zanzare. A questo proposito, fate anche attenzione ai romantici ruscelli e affini: di notte si trasformano in infide e fastidiose fonti di rumore e di insetti vari.

Un altro aspetto da non sottovalutare, a meno che non andiate in Norvegia, è quello dell’ombra: cercate di capire dove sorge il sole, per evitare di ritrovarvi alle 6 del mattino con il sole puntato sul vostro “nido”. Ricordate che in tenda si sentono subito anche i deboli raggi del sole mattutino, che trasformano rapidamente la tenda in un piccolo forno! Infatti, è preferibile avere l’ombra il più a lungo possibile al mattino, dato che generalmente si lascia il campeggio verso metà mattinata e si torna la sera. Quindi, non fatevi ingannare piantando la tenda all’ombra secondo il momento in cui arrivate (generalmente di pomeriggio): potreste ritrovavi il mattino successivo a boccheggiare già alle 8!!

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Come piantare la tenda 

Anche questo sembra un paragrafo inutile, ma forse è utile esaminare alcuni aspetti non secondari. Innanzi tutto, per evitare di rovinare la tenda, bisogna fare attenzione al terreno su cui si intende piantarla: fate attenzione alle buche, che tipicamente capiteranno dove voi appoggerete la testa, e ai sassi appuntiti che, nella migliore delle ipotesi, vi spezzeranno la schiena; altrimenti, se siete sfortunati, vi faranno un bello squarcio sul fondo della tenda.

Un altro aspetto molto importante, e che ho imparato a mie spese due anni fa, se piantate la tenda sotto la pioggia, non tendete eccessivamente i tiranti, giacchè quando questi sono bagnati, si allungano molto più facilmente. Il risultato è che quando la tenda si asciuga, probabilmente si strapperà nei punti sottoposti alla tensione maggiore. Così come, se inizia a piovere e la tenda si “allenta”, non fatevi prendere dalla tentazione di tirarla per bene! Se volete farlo, ricordatevi di allentare nuovamente i tiranti non appena smette di piovere.

Dopo aver scelto opportunamente il punto in cui piantare la tenda (vedi il paragrafo Dove piantare la tenda) ricordatevi di fare in modo che vi sdraierete secondo l’inclinazione del terreno, altrimenti vi ritroverete diverse volte nel corso della notte ammucchiati sul lato della tenda, o contro il vostro partner, che potrebbe anche seccarsi!

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E quando piove? 

Quando piove le possibilità sono due: o si monta la tenda “a razzo” oppure si aspetta che finisca per poi montarla con calma.
Nel caso si scelga di montarla ugualmente, naturalmente occorre essere il più veloci possibile per mettere il prima possibile il telo superiore, che è sicuramente idrorepellente.

L’aspetto più importante da considerare, sia che piova o che abbia piovuto da poco è questo: quando la tenda è bagnata, il tessuto è molto più elastico.
Quindi, se quando si monta la tenda bagnata, questa viene tirata molto con i picchetti (cioe' si fa in modo che il telo della tenda e il sovratelo siano perfettamente tirati) quando poi smette di piovere e il tessuto si asciuga, questo si ritira moltissimo, al punto da rischiare di strapparsi.

La precauzione da prendere è questa: quando si monta una tenda bagnata, bisogna lasciare i teli di tenda e sovratelo “morbidi”, così quando si asciugheranno diventeranno ben tesi.

Ovviamente se il tempo rimane brutto a lungo, conviene tendere per bene i teli, però poi ricordate che quando torna il sole è meglio allentare un po’ i picchetti.

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Vita di campeggio 

Vediamo ora la vita quotidiana nel campeggio. Un argomento tipico è quello del mangiare. Chi riesce a portarsi dietro anche il fornello da campo, deve tenere conto di alcuni particolari. Intanto, il fornello deve essere dotato di un piccolo paravento intorno alla fiamma, per evitare che il minimo alito di vento metta a repentaglio la sua integrità. Un altro aspetto da considerare è il materiale con cui sono costruite le pentole: non prendete assolutamente le stoviglie in alluminio, dato che rapidamente inizieranno a perdere metallo, macchiandovi di nero posate e altre cose. Non voglio disquisire sulla presunta tossicità dell’alluminio ingerito, ma di certo non è salutare! Quindi, anche se costano un pochino di più e sono più difficili da trovare, sono preferibili le stoviglie in acciaio. Sempre a proposito del mangiare, vi consiglio di tenere sempre con voi delle buste di cibo precotto (generalmente teniamo dei risotti pronti, quelli che cuociono in 10 minuti): sono l’àncora di salvezza quando arrivate tardi nel campeggio, e tutto è già chiuso! Un altro consiglio, stavolta per la prima colazione, è quello di portare un barattolo gigante di Nutella (la mitica...): dura per moltissime colazioni, non stanca mai, e alla fine risparmiate un bel po’ rispetto alle confezioni di biscotti che comprate sul posto, dato che sarà necessario solo comprare dell’ottimo ed economico pane fresco!
 
Quando si sta in giro per molti giorni, generalmente dopo una settimana si è costretti a lavare qualcosa, a meno di non andare in giro come molti stranieri che ho incontrato (i più zozzi in genere sono i tedeschi!). Dopo anni di prove, alla fine abbiamo deciso che il sapone migliore per il bucato è quello liquido, rispetto al sapone classico di Marsiglia: è più comodo da usare e, se usato con criterio, dura di più (calcolando un contenitore piccolo, cioè da moto!). Sempre per quanto riguarda il lavaggio, si pone poi il problema di come stendere la biancheria lavata senza farla cadere dopo 30 secondi che la si è amorevolmente stesa ad asciugare. Ci sono tre soluzioni: la prima è quella di stendere un filo doppio, incastrando i vestiti tra un filo e l’altro, però occorre avere un filo molto lungo. Oppure, si può far passare il filo dentro ai vestiti, cioè per stendere una maglietta si fa passare il filo dentro le maniche: è impossibile che cada per terra! Però, spesso si ritrovano i vestiti ammucchiati verso il centro del filo, stropicciati e, soprattutto, non si sa come stendere i vestiti senza “buchi” (come i calzini o gli asciugamani). Allora, entra in gioco la terza e ultima possibilità, una geniale trovata della mia ragazza, e cioè usare le classiche forcine per capelli a mò di mollette: tengono fermi i vestiti con qualunque tipo di vento, e occupano pochissimo spazio.

Infine, dò alcuni consigli riguardanti il bagno. Intanto, come è facile immaginare, le ore più affollate sono quelle del primo mattino: in genere in campeggio la vita inizia molto presto, intorno alle 8, e il “traffico” maggiore c’è verso le 8:30/9. Quindi, è meglio andare al bagno fuori da questo orario (a proposito di “partenze intelligenti”...). Ora parlo di due preziosissimi consigli che mi diede un po’ di anni fa un mio carissimo amico (ciao Stefano...), grande viaggiatore. Riguardano entrambi un preciso “atto”, molto imbarazzante da trattare, ma visto che sono consigli preziosi, vinco la timidezza e ne parlo ugualmente! Il primo pone le basi per il secondo. In viaggio, spesso si soffre di stitichezza, e dopo un po’ di giorni diventa davvero fonte di malessere: il migliore lassativo in assoluto, senza dover ricorrere ai medicinali, è il Mac Donald’s! Abbiamo visto, e ormai è provato, che dopo un paio di pasti da Mac l’intestino riprende a girare, e se ci si va a mangiare almeno una volta al giorno, la regolarità è assicurata! Provare per credere!
 
Dopo aver posto certe “basi”, occorre “sfruttarle” in pieno! Spesso si fanno delle vere e proprie acrobazie per defecare in water all’europea senza toccare assolutamente nulla, producendosi in posizioni assurde e faticossisime. Il consiglio che dò è quello di fare “la turca” sul classico water, mettendosi accovacciati sopra il bordo della tazza (mi spiego meglio: salite sopra la tazza, e poi vi accovacciate “alla turca”): in questo modo avrete una rilassante posizione che potrete mantenere per tutto il tempo che volete, senza timore di crampi o indolenzimenti vari!
Il mio amico Ruggero, invece, mi ha suggerito un’altra tecnica, sempre per sfruttare la comodità del water alla europea: prendere un foglio di giornale (o più fogli, a seconda dello stato di pulizia del water), piegarlo in quattro parti, e strapparne l’angolo più interno: riaprendo il foglio e posizionandolo sulla tazza, il foro che avete fatto sarà perfettamente al centro, e in questo modo avrete costruito un perfetto copri-water, come quelli che ci sono nelle toilette più attrezzate.
Lo svantaggio, annotato sempre da Ruggero, è che non sempre il giornale è disponibile, e che a furia di comprarli tutti i giorni, si affronta una spesa supplementare non sempre gradita!

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Attrezzatura da portare 

Iniziamo con l’attrezzatura che riguarda la tenda. Ricordate di comprare dei picchetti degni di questo nome, e non quei ridicoli “spilli” che in genere danno insieme alla tenda. I veri picchetti sono più pesanti e robusti, e garantiscono una maggiore sicurezza di montaggio, e una minore probabilità di rottura. Poi è utile portare alcune corde, sia per legare meglio la tenda, che per stendere la biancheria. Infine, è utile portare il martello, anche se spesso si riesce a rimediarlo dagli automobilisti, più forniti dei motociclisti per ovvie ragioni! Personalmente lo porto sempre, per non trovarmi a piantare i picchetti con le mani!
 
Poi è fondamentale la torcia, che deve consumare poco, e avere un fascio luminoso abbastanza ampio, cioè non concentrato, altrimenti illuminerà solo una piccola porzione di tenda in maniera eccessiva, lasciando al buio il resto. Tra le torce migliori, più utili e decisamente comode per il campeggio, ci sono quelle che si fissano alla testa mediante un elastico, come quelle per i minatori. Per non consumare sempre le pile, noi portiamo anche delle candele, per fare delle romantiche cene a lume di candela! E’ facile costruire una protezione per la fiamma con un bicchiere di plastica bucato, nel quale infilare parzialmente la candela. Sempre il mio amico Ruggero mi suggerisce di portare anche una piccola lampadina-portachiavi, da appendere al gancio che talvolta è presente sul “soffitto” della tenda: in questo modo si ha sempre una luce di scorta, e per le piccole necessità notturne è più che sufficiente, però non sempre tale gancetto è presente nella tenda (per esempio quella che ho avuto fino a poco tempo fa ne era sprovvista).
 
Per le punture di insetto è bene portare Autan, nella versione spray perchè più duratura e efficace rispetto allo stick profumato.
 
Infine, per capire subito se qualcuno è entrato nella tenda, potete chiudere la zip con un piccolo lucchetto.
 
  Per il pernottamento, praticamente da subito, dopo la prima, traumatica esperienza fatta con l’Interrail anni fa, usiamo dei materassini gonfiabili, da due anni quelli da trekking della Ferrino: piccoli, leggeri, ma un po’ porosi, cioè si sgonfiano leggermente dopo un paio di giorni che li si tengono gonfiati. Se optate per questa soluzione, ricordate di portare i ricambi per ripararli in caso di foratura!  Per un paio d’anni ho portato con me anche un piccolo gonfiatore, poi vi ho rinunciato perchè ho visto che non ne valeva la pena. Per coprirmi ho sempre usato un sacco a pelo di piume d’oca, dato che la notte fa fresco in qualunque paese europeo. Per legare meglio il sacco a pelo dentro il baule, uso delle cinghie per stringerlo bene e occupare il meno spazio possibile.
 
Per quanto riguarda il mangiare, vendono delle bellissime popotte molto piccole, ma complete di tutto: lo scorso anno ne ho comprata una in acciaio (non prendete quella piccola della Ferrino: costa tanto ed è in alluminio; ne ho presa una di una marca sconosciuta in acciaio), che ha due pentole che si incastrano l’una nell’altra (una grande abbastanza per cuocere anche la pasta!) e all’interno ci sono due piatti. Poi ci ho fatto entrare anche i bicchieri presi dalla vecchia popotte, mentre le posate le ho costruite io: ho usato le forchette e i coltelli da dolce, segandoli e limandoli al punto giusto, per far entrare bene tutto, mentre per i cucchiai ho preso quelli normali (non mi andava di mangiare il riso con un cucchiaino!!) accorciandoli a dovere: sono bellissimi! Ovviamente, è indispensabile un bel coltellino multi-funzione con apribottiglie e apriscatole, ecc. ecc. Oltre ai cibi pronti, è bene portare anche una boccetta con l’italianissimo olio d’oliva e un piccolo barattolo di spezie. L’anno scorso, per fare onore alle nuove pentole, abbiamo portato anche un piccolo scolapasta, che in realtà è uno “scolariso”, sufficiente a scolare la pasta per due persone. Quest’anno, dato che quasi certamente legherò la tenda fuori, invece che tenerla nel baule posteriore, riusciremo a portare anche la caffettiera, per la gioia della mia ragazza!
 
Come ultimo aspetto da considerare per il mangiare, c’è la ricarica del fornello a gas: se andate in paesi poco forniti, è meglio portare una cartuccia di ricambio, per non rimanere (come ci è successo un paio di volte) con la frittata o la pasta cotti a metà! Ovviamente, per lavare le stoviglie è necessario portare del detersivo per i piatti e una spugnetta (utile anche in altre occasioni).
 
Per quanto riguarda il bagno, consiglio di portare la carta igienica, dato che nei campeggi è una merce rara venduta a caro prezzo e, per occupare poco spazio, due asciugamani: uno piccolo (normalmente usato per il bidet) per i capelli, e uno medio (di quelli per la faccia) per il resto del corpo. Per asciugare bene i capelli, e non prendersi un malanno, si può portare un asciugacapelli da viaggio, piccolo e rumorosissimo!!

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Risorse sul campeggio 

Inserisco qui un po’ di informazioni utili e di link interessanti che riguardano il mondo del campeggio e della tenda.

Italian Campings
Campeggi in Italia
Eurocampings
Campeggi Europei
Campeggi francesi e spagnoli
Campeggi in Italia e in Europa
Federazione Italiana CampeggiatoriAggiunto il 10 Novembre 2002
Motorcamping (campeggio per motociclisti in Olanda)
Bikercamp di Budapest: campeggio per motociclisti (e non solo) con info pratiche ungheresi per chi viaggia in moto (anche in italiano)Aggiunto il 10 Novembre 2002

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Attrezzatura per viaggiareAttrezzatura
da viaggio

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tecnico

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Consigli utili per il campeggioConsigli sul
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