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Samarcanda 2001

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 Diario di viaggio ORIGINALE

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Diario

Pagina 1 (di 4)
(introduzione, Ungheria, Romania, Moldavia, Ucraina, Russia)

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Pagina 2

Quello riportato di seguito è esattamente quello che ho scritto in presa diretta durante il viaggio. Per questo motivo molto spesso è telegrafico e poco chiaro, mentre è più discorsivo nei casi in cui avevo tempo e voglia di scrivere.

Buona lettura! :)

Prima di tutto riporto il chilometraggio di Nelìk!
 

Contachilometri alla partenza
129.379

Contachilometri all’arrivo
144.538

Chilometri percorsi 15.159

 

Samarcanda 2001 - Dal tramonto all’alba

Compagnia di viaggio
Fedro in ritardo, AdriaNevskij e Andrea T in avanscoperta, Manu e Fabio solitari.

Maggio 2001
Dopo numerosi ripensamenti e attese per mettere tutti d’accordo su itinerario e date di partenza e arrivo, prende ufficialmente il via il progetto “Samarcanda 2001”. La macchina burocratica per realizzare i numerosi documenti necessari lentamente si avvia. Il termine massimo che durante l’inverno avevo calcolato per poter effettuare il viaggio è fine febbraio. Siamo in ritardo di due mesi, speriamo di riuscire a fare tutti i documenti necessari.

Dati salienti del viaggio.
 
Paesi attraversati (tra parentesi le sigle usate nel diario - sono le sigle automobilistiche)
Austria (A), Ungheria (H), Romania (RO), Moldavia (MD), Ucraina (UA), Russia (RUS), Kazakistan (KAZ), Uzbekistan (UZB), Turkmenistan (TM), Iran (IR), Turchia (TR) e Grecia (GR).

Chilometraggio previsto
15000 km.

Partecipanti (tra parentesi i nomi usati nel diario)
Emanuela C. (Manu), Andrea B. (Fedro), Andrea T. (Andrea T!!), Adriano L. (Nevskij) ed io, Nelìk.

Moto
Manu e Nelìk su Nelìk (CBR 600 F), Fedro su Duck (BMW F 650 GS Dakar), Nevskij su Tersìcore (Moto Guzzi California 1100 EV) e Andrea T su Ronzino (Moto Morini Canguro 350).

Durata prevista
44 giorni, partenza il 21 luglio e ritorno il 2 settembre 2001.

Visti necessari
Moldavia, Ucraina, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran. In realtà serve anche il visto turco, ma so per certo che si fa in frontiera. Gli altri visti, invece, è consigliabile farli in Italia, prima della partenza.

Altri documenti (tra parentesi gli Stati che richiedono quel documento)
Assicurazione per la moto Ingosstrakh (Russia), assicurazione per la persona (Russia), Carnet de Passages en Douane per la moto (Iran), patente internazionale (Ucraina, Russia, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran).

Diario di viaggio

29-5-2001
Ugo continua a mettere difficoltà su difficoltà. Parla di due settimane per avere gli inviti asiatici e che dobbiamo prenotare tutto subito. Chiede anche altri dollari, oltre a quelli dati martedì scorso [3.200.000]
Sono svuotato d’energie e stanco, vorrei mollare tutto e fare il viaggio Volga-Crimea che richiede soltanto due visti.
Gli altri reagiscono bene: Andrea T vuole rinviare la data di partenza di due settimane, Fedro dice che tutti ci provano, e Ugo ci sta provando, Nevskij dice che come al solito mi faccio prendere dal panico ma che poi si risolve tutto.

15-6-2001
Prendo i visti del KAZ e porto i passaporti all’ambasciata UZB.

18-6-2001
Ritiro i visti dell’UZB. Ci sono problemi con gli inviti di Ambra Baltica.

19-6-2001
Porto i primi passaporti, compreso il mio, per i visti russi di Ambra Baltica.

20-6-2001
Ritiro 1000 dollari, in banconote di piccolo e medio taglio.

21-6-2001
Inizio le vaccinazioni. Malattie coperte: epatite A e B, encefalite da zecche, meningite, tetano, difterite, polio, tifo.

27-6-2001
Primi richiami per le vaccinazioni. Difficoltà per Manu (soldi).

28-6-2001
Partenza per Ambra Baltica. Starò via 2 settimane durante le quali si ferma nuovamente tutto.

13-7-2001
Visto TM a Vienna, poichè in Italia non c’è rappresentanza diplomatica.

16-7-2001
Tentativo di visto UA a Vienna. Perdo un giorno prezioso.

17-7-2001
Visto UA a Roma. Fedro ha dei problemi con il Carnet, forse ci raggiunge in UA. Porto le gomme dal meccanico. Presa fidejussione.

20-7-2001
Visto UA mio e di Fedro. Ritiro il Carnet de Passages con il nome di mio padre, che è l’intestatario della moto. Non riesco a fare la seconda sessione di richiami.

21-7-2001
Mattina: faccio i richiami delle vaccinazioni.

 

Partenza, Roma

 

Pochi bagagli,
lo stretto indispensabile
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h. 14: PARTENZA!! Chilometri segnati: 129.379
Squadra uzbeca Foro Italico.
h. 16 incontro con Fedro a Firenze
h. 20 incontro con Manu a Padova. Partiamo per Vienna.

22-7-2001
h.5: Vienna: piove. Campeggio completo. Dormo su una panchina, Manu fa una doccia calda.
h.6 Nevskij si sveglia, mi trova e mi fa entrare nel suo bungalow
h.10 Andrea T e Nevskij partono. Io dormo e Andrea T dice che è meglio non andare da soli in Romania, ma parte lo stesso.
h.13 sento Fedro e decidiamo di riformare il gruppo a Cluj, bloccando i due fuggitivi. Io e Manu andiamo in H, a Eger.

23-7-2001
300 scellini per campeggio. Nevskij in H, tempo così così. Ci fermiamo a Pannonhalma: così così. Paghiamo bollino autostrada in H. Strada bella, ci fermiamo a Eger in una casa privata.

 
 

Pensione, Eger

 

La casa del gatto
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Centro storico, Eger

Festa in preparazione
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Frontiera tra Ungheria e Romania

Ecco pronto il caffè!
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Puzza di gatto.
[H fiorino circa 8 lire, benzina verde circa 1800 lire/litro]

24-7-2001

Centro storico, Eger

Sull'orlo del
precipizio
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Centro storico, Eger

Dove lo nascondiamo
il campanile?
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Ottima colazione, giro in città. Molto carina: castello, minareto, piazza e chiesa barocca.
Paghiamo la signora e partiamo. Putza bella, strada devia verso temporale. Arriviamo in frontiera H-RO alle 16:30. Aspettiamo Fedro. In H molte cicogne. In frontiera rompo accendisigari.
h. 18:45 Arriva Fedro! Caffè e ci infiliamo quasi in cima alla fila.
Doganiere vuole documenti di mio padre e fa segno di tornare in I. Mi si gela il sangue. Dopo un minuto mette il timbrino, scrive la targa sul passaporto e ci fa andare.
Entriamo in Romania.
[RO 1 ora di fuso in più rispetto all’I; lev circa 0,08 lire (100.000 lire = 1.250.000 lev). Successivo cambio a Iasi 0,08 lire]
Piano piano fa buio e lo squallore scompare. Grandi fabbriche che sembrano abbandonate, ma le ciminiere fumano ancora. Strada buona. I rumeni vanno piuttosto forte. Entriamo nelle montagne, molti tornanti, ricomincia a piovere. Ci fermiamo per mettere le cerate, quando ripartiamo la strada peggiora molto: non ci sono più strisce, catarifrangenti, ecc Non si vede NULLA. Se ci fosse una buca ci cadrei dentro senza reagire. Decidiamo di fermarci in un motel lungo la strada.
Motel carino (400.000 lev per una doppia senza acqua corrente).
Festa tzigana per matrimonio. Ceniamo di sotto, con cameriere puppo [termine toscano per “omosessuale”]. Mi unisco alla tavolata di zingari e per tutto il tempo uno (che mi frega gli occhiali) mi offre due tipe per fare “fichi fichi” di 25 e 21 anni (ne dimostrano il doppio) con bella silhouette. Una amore completo, l’altra a metà. Facciamo un po’ di brindisi, poi torno dai miei amici.
Alla fine avevo davvero due zoccole in camera: due zanzare. Uccise.

25-7-2001
sveglia h. 9. Manu ha dormito male, io benissimo.
Dobbiamo decidere se arrivare a Chisineu o fermarci prima e arrivare fino a Odessa. Manu vorrebbe fare la doccia ma l’acqua ancora non c’è e si incazza (ier il puppo aveva detto che sarebbe tornata entro un’ora). Ottima colazione. Strada brutta fino a Cluj poi migliora. Molto

Ristorante rumeno

Ristorantino
con carretto
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traffico, molti lavori.
Al contrario dell’ex-URSS dove si nota uno sviluppo che per una serie di motivi non è riuscito completamente, la Romania sembra uscita fuori da un passato di 40/50 anni fa. C’è un contatto vivo e diffuso con la natura e gli animali. Molti cani randagi.
La strada verso Piatr è bellissima, in mezzo a monti meravigliosi. Brutto fondo, pieno di animali. Bue in mezzo alla strada, come spartitraffico.

   

Mucche assassine

 

Chi va più veloce?
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Molte cicogne. Molti carretti. La strada verso Roman è bellissima, non sembra Romania: campi coltivati, girasoli. Tramonto. Roman è terrificante, passiamo in periferia. La strada da Roman a Iasi è terribile: una striscia nera in mezzo al nulla, non si vede nulla. Mi sembra di navigare sul vuoto, vedo solo sterpi a sinistra e a destra, ma nulla sotto di me. Fedro va avanti e corre. Arriviamo a Podu Ilolaiei e ci fermiamo sotto un lampione per leggere la cartina. Gli occhi si abituano alla penombra e a sinistra quella che sembrava una piazza vuota si rivela piena di figure in piedi. Tutti ci guardano. Sembrano zombie. Uno con una faccia bruttissima si avvicina. Ripartiamo nella notte fonda, senza luna ma con molte stelle.
Arriviamo a Iasi e dopo un paio di tentativi un bambino di strada ci manda all’Hotel Municipal.
Carino, siamo al quarto piano, senza ascensore. Niente acqua calda: doccia gelata. Cena con risotto, scatoletta e pane ungherese.

26-7-2001
Dormito male, Manu doccia fredda. Forse oggi ci riuniamo con gli altri. Dovremmo attraversare in un colpo solo la MD per arrivare a Odessa in UA.
Sono già pieno di pizzichi di zanzare.
In Romania è pieno di cani e di Metro.
Cambiamo soldi in banca. Parcheggio in piazza. Torno e trovo Manu con una specie di parcheggiatore. Chiede soldi per parcheggiare. Quanto? Gli dò carta e penna e scrive 2000. Faccio per dargli 2000 lev e dice “No no!!” Allora quanto? Riprende il foglietto, aggiunge uno 0, poi ci pensa e aggiunge un altro 0! Me ne vado.
Chiediamo per la frontiera di Bosio, continuano a ripeterci “sculeni“, ci convinciamo che “sculeni” voglia dire “dritto”. Facciamo una strada in costruzione, come molte altre in RO e arriviamo alla frontiera RO-MD chiamata Sculeni!
E’ piccola e diroccata ma passiamo abbastanza in fretta.
[MD 1 lev moldavo circa 185 lire]
Grazie a Sculeni facciamo 50 km più del dovuto. Al contrario della RO, la MD è scarsamente popolata, almeno a ovest. Paesaggi bellissimi: dolci colline, come quelle toscane, animali, poche case, in legno.
Verso le 15 arriviamo a Chisineau. Pranziamo in un ristorante molto carino, con le capanne e pelli di cane sotto al tetto.
Una decina di persone si accalca attorno alle moto, la vecchina del ristorante ci dice di spostarle, dopo un po’ arriva uno di quelli a scusarsi e dice che non è un mafioso/ladro! Ripartiamo verso Odessa, sbagliamo strada e invece di una statale facciamo una regionale. Molto bella e asfaltata bene, al contrario di quello che dicevano i rumeni in frontiera (“Qui strade buone, in MD no!”). Come al solito il proprio paese è il migliore e gli altri sono terre di banditi/ladri/decadenti.
Dopo aver viaggiato bene per un bel po’, passando indenni 3/4 posti di blocco, arriviamo a una vera e propria dogana interna.
Ci accoglie un tizio che inizia a blaterare di un permesso per attraversare quel posto: 10 dollari a testa. Io penso a una tassa sulle strade, vedo una cartina e me la indica anche il tizio che celebra il decimo anniversario (10-9-2000) della Pridnistrovskaja Moldavskaja Respublica. Io penso ancora semplicemente all’anniversario dell’indipendenza della MD dell’URSS (’90, mentre l’URSS si è sciolta nel ’91) invece Manu capisce che si tratta di una repubblica nella repubblica.
Nello stemma della PMR ci sono falce e martello e anche nelle strade è pieno di simboli sovietici. Mi sembra di fare un tuffo nel passato. In pratica dal ’90 esiste questa repubblica delle Banane, non riconosciuta da nessuno stato al mondo in cui vige ancora lo stato di cose dell’URSS. Il controllo della polizia è evidente, è PIENO di poliziotti e di posti di blocco. Paghiamo questo pizzo di 10 dollari (130 lev) senza troppi problemi ma ci ripuliamo con i soldi (abbiamo benzina). Nella prima città che incontriamo (Bender, anche se tutte le cartine riportano Teghin) seguiamo le indicazioni per Odessa a sinistra, ma troviamo una sbarra.
Uno ci fa segno che dovevamo andare un po’ più avanti e poi girare a sinistra. Un po’ più avanti c’è un GAI! Ci ferma e vuole farci una multa per svolta vietata dicendo che c’era un cartello di divieto d’accesso!! Vado a piedi a vedere e trovo nel prato un cartello di senso vietato abbattuto. Mi incazzo, sbraito, torno indietro e dico urlando al poliziotto di seguirmi a piedi a farmi vedere il cartello. Trova solo un cartello con obbligo di proseguire. Mi incazzo sempre più e gli sbraito di straf, dienghi e ucraini.
Torniamo alle moto, lasciando solo il poliziotto, poi Fedro prova ancora a trattarci. Alla fine il poliziotto ci lascia andare. Ripartiamo per Odessa, qualche altro posto di blocco, ma non più problemi fino alla frontiera MD (PMR)-UA. Qui troviamo un altro gabbiotto con un tizio che vuole darci (ora che stiamo uscendo!) una assicurazione per le moto. 10 dollari cadauno (Manu che c’entra con le moto??). Infatti dice che la carta verde va bene in MD, ma non nella PMR!! Siamo all’assurdo. Discutiamo un po’, gli diciamo che non abbiamo soldi, alla fine gli molliamo 30.000 lire in lev e ci lascia andare. Tutto questo dalle 20 alle 20:30.
I moldavi “veri” ci tengono poco, poi tocca allo show degli ucraini. Come prima cosa ci fanno togliere dalla fila “normale” e ci fanno mettere da parte. Poi entriamo in un gabbiotto con uno di questi che fa il simpatico, offre un gelato a me e a Manu. Intanto compila il primo dei 6000 foglietti da fare. Poi ci autografa un biglietto da 1 grvinia, Manu fa un disegno su 1000 ITL e glielo dà. Abbiamo ancora l’illusione di fare in fretta. Poi andiamo in un altro gabbiotto per fare la declarazia, 10 grvinie cadauno (me e Fedro) per la compilazione. Siamo in un ufficio invaso dagli insetti, una zanzara rimane spiaccicata sulla mia declarazia dalla stampante. Ci portano in un ufficetto dei moldavi (!) per restituire la declarazia MD. Vogliono farcene compilare un’altra, poi ci chiedono quanto ci hanno chiesto i loro colleghi per compilarla all’ingresso in MD. Quando gli diciamo “NULLA!!” ci rimangono male, ci pensano un po’ e ci mandano via senza farci compilare la declarazia (in uscita!). Dobbiamo portare la declarazia UA in un altro gabbiotto, il cicciotto biondo che credevamo ancora nostro amico ci fa infilare i fogli dal lato della gabbia, non dallo sportello. Poi molto tranquillamente ci chiede 30 dollari per farci andare via subito. Io che sono scemo penso ancora che siano per il tipo del gabbiotto che è stronzo, non per lui che è buono. Quando gli dico che non ce n’è, si dimenticano di noi. Quando capisco bene la situazione mi metto nella coda normale al gabbiotto, quando tocca a me (mentre gli altri fuori confabulano chiaramente su di noi, vanno e vengono) cambia funzionario e arriva un biondo con la faccia da stronzo. Mi ferma per la storia Giancarlo/Fabio. Inizio a strillare ma non sente ragioni. Il cicciotto mi chiede di nuovo i 30 dollari (stavolta in tutto) poi quanto possiamo dargli. Gli dico “Un CAZZO!!” Intanto fanno Fedro. Mi metto a sbraitare che i turisti non verranno mai in UA e sono dei coglioni. Fedro dice che stanno facendo anche la mia pratica. Continuano a confabulare, Manu è molto preoccupata. Temiamo un posto di blocco nella notte.
Uscita dalla frontiera: h. 0:20. Pensiamo di fare una strada alternativa. Facciamo i 70 km fino a Odessa tra i 100 e i 120 anche se non si vede nulla. Fuochi nella notte. Entriamo in città e proviamo a cercare dove dormono Nevskij e Andrea T. E’ un campeggio. Chiediamo info, ragazzotto stronzo, poi signore gentile. Ci fermiamo per mandare un SMS, cacca tra le frasche. Buche, andiamo verso campeggio, appare Andrea T come un angelo. Ci guida per km fino al campeggio. Avremmo impiegato ore.
Non troviamo le nostre stanze per numerazione sballata, sono tuguri pieni di zanzare, ne uccidiamo una ventina prima di sdraiarci alle 5. Prima avevamo fatto una chiaccherata dalle 2 alle 4:30 in un bar lungo la spiaggia con gli altri. Storie di Nevskij e Andrea T sulla repubblica delle Banane (guida in stato di ebbrezza, ecc)
[benzina UA circa 900 lire/litro]

27-7-2001

Teatro dell'Opera, Odessa

Un po' di teatro
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Scalinata Potëmkin, Odessa

 

L’occhio della madre
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Sveglia ore 12. Dormito poco ma bene. Spiaggia. Mar Nero è giallo, ci infiliamo in uno stabilimento super-vip. Bagno in mutande.
Giro in città. Manu è di cattivo umore. Il tappo della Coca ha funzionato. Odessa è carina, nulla di eccezionale.
Uccise un’altra ventina di zanzare, stasera sono molte di più.

28-7-2001

   

Bungalow di Odessa

 

5 stelle sono poche...
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h. 2:40 la caccia ricomincia.
h. 3 la caccia finisce.
Nottata di merda, sono pieno di pizzichi.
Partiamo senza pagare una notte: ora il prezzo del tugurio è giusto: 7000 lire/persona.
Viaggio fino a Berdjansk tranquillo. Primo viaggio tutti insieme: Andrea

Verso Berdjansk

La strada sprofonda...
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Girasoli a perdita d'occhio

Mar Giallo
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T va molto piano: 80/90 max.
Nervoso, poi passa. Paesaggi bellissimi, molto caldo.
Diga sul Dniepr, enorme. 1951. Bellissima.
Molto caldo Oceani gialli di girasoli, campi in fiamme.
A Berdjansk troviamo albergo Intourist e facciamo amicizia. Un signore bianco mi fa vedere parcheggio. Completo.
Un ragazzo mi chiede di fare un giro, lo porto a patto che mi mostri un altro parcheggio. Mi fa fare un giro enorme (senza casco) di tutto il paese, ma mi riporta all’albergo. Quando gli chiedo il parcheggio, mi indica quello completo.
In camera solo acqua fredda. Alla fine andiamo tutti insieme al parcheggio (quello completo): ora ha posto!
Fedro preoccupato.
Ceniamo in un locale molto “in”: 6000 lire/testa.
La camera è una sauna.

29-7-2001
Mi sveglio bagnato, è domenica, cerchiamo inutilmente un cambio in banca: tutto chiuso, solo baracchetta in mezzo al mercato.

   

Maryuopol, Ucraina

 

Un bel posticino
dove vivere
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Tappa breve, caldissima. Leghiamo le giacche dietro, siamo in giacchetto jeans.
Di nuovo oceani gialli, mai visti campi di girasoli così grandi! Campi in fiamme, con gli alberi vicini. Passiamo indenni alcuni posti di blocco, gli altri vengono fermati un paio di volte. Caldissimo.
Ultimo posto di blocco in UA: vengo fermato anch’io. Solito problema con proprietario moto: perchè non ho portato la traduzione dell’anno scorso? Soliti 40 minuti persi, quando capisce che non gli dò nulla e soprattutto quando arriva uno con una bustarella, mi lascia andare.
Frontiera UA-RUS: l’anno scorso circa 7 ore: quest’anno??
Fila corta, entriamo dopo poco. Ci dicono subito di accostare, io mi oppongo per un po’ poi affianco come gli altri. Passaporto, declarazia, libretto: tutto ok. Controllo bagagli. Mi individuano subito come il capo spedizione e due doganieri mi chiamano da parte. Mi dicono che dovrebbero aprire tutti i bagagli, ma se gli diamo dei soldi andiamo via subito. Appena sento “soldi” lo guardo negli occhi e dice subito “pochi soldi, pochissimi!” Senza darmi il tempo di dire nulla, continua “ok ok niente soldi! Un souvenir allora!” Non capisco e gli chiedo cosa intende con souvenir. Mi indico la maglietta ma dice di no e mi chiede un coltellino svizzero, una torcia.
La situazione, da penosa che era, migliora  un po’ quando loro iniziano a proporci dei baratti: per un coltellino nostro ce ne avrebbero dato uno con scritto Pëtr I in cirillico. Andrea T cede un coltellino, io il mio portachiavi Foster’s, Adriano un coltellino multiuso molto bello, della Harley Davidson. Per quello lui ha in cambio un coltellino e un posacere Pëtr I, che ha già! Manu fa anche un disegno su 1000 lire e gliele dà. Finito!!
Ok, ora la Russia.
Stessa storia, ci fanno affiancare. Passaporti, libretto, registrazione visti. Tutto ok. Dobbiamo fare la declarazia. Baracchetta con aria condizionata, tizia simpatica. 10 minuti e tutto è fatto, nel giro di 1 ora (in tutto!) siamo fuori.
INCREDIBILE!!!
La frontiera è stata messa all’inizio della regione di Rostov. Stele con Lenin.
Russia.
[1 rublo circa 80 lire; benzina 700/750 lire/litro; fuso + 2 ore rispetto all’I]
Stesso paesaggio, stesso caldo. Girasoli, fiamme, campi e cielo immensi. Colori bellissimi.
Foto sotto scritta Rostov-na-Donu.
Andiamo verso il centro. Davanti al primo albergo vengo placcato da una signora. Vuole affittarci delle camere. Inizia con 1000 rubli (circa 80mila lire), poi 800 per tutti, per ogni notte. Chiede di seguirla, avrebbe preso un taxi. Si ferma, fa cenno con la mano, si ferma una macchina, parlano, riparte. Altro segno con la mano, subito altra macchina, parlano e stavolta sale. Così questo era il taxi! Chissà se lo paga...
Aveva detto che era vicino, invece non arriviamo più!
Siamo nella classica periferia, palazzoni a schiera. Facce simpatiche. La camera è carina. gli altri sono in un altro appartamento vicino. Stiamo da Maria. Scorpiamo che nei bagni c’è solo acqua rovente.
Caldissimo.
Andiamo a cena nel parco Gorkij: birra e hot dog. Lite tra due signore (una prepotente russa e una dimessa ucraina) per le bottiglie.
Torniamo e gli altri si fermano a parlare sotto al bar. Non riusciamo a entrare, chiediamo aiuto e scopriamo il codice K312 del palazzo. Porte blindate. Durante la notte facciamo un casino del diavolo. Il cane ringhia.

 
 

Monumento alla Guerra, Rostov

 

Homo Nelìk Sovieticus
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Fontana, Rostov

Un bel tuffo!
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Palazzo, Rostov

Cos'è Francia o Russia?
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Mercato di Rostov

 

Pane al diesel
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Mercato di Rostov

Come sono invitanti...
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Il Don e sullo sfondo la cattedrale di Rostov

Il placido Don
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30-7-2001
Al mattino casino.
Ci muoviamo dopo le 13, molto caldo. Giro in centro, piazza socialista con obelisco e mega-fontana con bimbi che fanno il bagno.
Cattedrale con mercato sottostante. Vendono di tutto, camioncino con pane e rivendita di bicchieri d’acqua. Molti miserabili.
Giro per cercare foce Don. Da un lato molti locali e stabilimenti, dall’altro porto commerciale, brutte facce e tutto semi-distrutto. Ponte con panorama sul Don: bellissimo.
Discarica in fiamme con tubi accatastati, benzinaio in rovina, macerie ovunque, decine di camion nel porto commerciale.
Incontro con gli altri in centro, cena sul lungofiume a base di shashlik (spiedini): DIVINA!!! Rientro difficoltoso a casa.
Ci fermiamo al bar, conosciamo un po’ di persone: ci ubriachiamo a furia di sidro e vodka. Ci offrono tutto!
Notte rovente, per fortuna il giorno prima avevo fatto la doccia, rovente con cane.

31-7-2001
Paghiamo il dovuto (una fortuna: 1650 rubli). Troviamo meccanico per Nevskij, poi cambio in città. Alle 13 partiamo per Volgograd.
[13 città eroi: Mosca, Leningrado, Volgogrado, Kiev, Minsk, Sebastopoli, Odessa, Kerch, Novorossijsk, Tula, Smolensk, Murmansk, Brest]
La parte iniziale della strada è bruttissima: stretta, con buche e trafficatissima. E’ una delle arterie che arrivano a Mosca!
Poi la strada che arriva a Volgogrado è invece bellissima: più larga, ben asfaltata e con un paesaggio splendido. Si vede che andiamo verso la steppa: paesaggi sempre più piatti, colori più gialli, più caldo. Sembra la Spagna, con piccoli canyon e montagne piatte. Di frequente ci sono mucchi a punti di terra da asporto, probabilmente miniere di carbone.

 
 

La Thunderace di Serghei

 

Una bestia, come il padrone!
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Lena e Serghei

Con Serghei è meglio
non litigare!
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Sotto al museo della Grande Guerra Patriottica

Italianskaja-russkaja drujba
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Rovine del Museo della Grande Guerra Patriottica

Appartamento
terrazzatissimo, pieno centro
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Sopra c'è scritto: "Stalingrado è stata la tomba delle armate tedesco-fasciste" Firmato: Stalin.

Quando ce vò, ce vò!
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Interno del Museo della Grande Guerra Patriottica

Facciamo a cambio?
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Stazione ferroviaria di Stalingrado

Vietato fotografare! (1)
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Soffitto della stazione ferroviaria di Stalingrado

Vietato fotografare! (2)
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Soffitto della stazione ferroviaria di Stalingrado

Vietato fotografare! (3)
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Neo-piloti a scuola guida su Nelik

Poi però riportamela!
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Cartello d'ingresso a Stalingrado

 

Fin qui siamo ancora
tutti interi!
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Le nostre moto a Stalingrado

Ma che bel gruppetto!
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La moto senza targa di Serghei

"Serghei, la targa??"
"Non serve..."
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Acquisto di souvenir a Stalingrado

Vu cumprà?
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Madre Patria Russa

Avanti popolo...
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Madre Patria Russa

...alla riscossa!
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Memoriale di Mamaev Kurgan

Io rimango di guardia!
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Fuoco eterno nel Memoriale di Mamaev Kurgan in memoria dei caduti nella Grande Guerra Patriottica

Ha da accendere?
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Nelik-moto sotto la statua di Lenin

Quando c'era lui...
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Nelik sotto la statua di Lenin

Quando c'ero io...
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Le strade sono ostinatamente dritte, di tanto in tanto la loro testardaggine viene piegata da una curva.
Caldissimo. Da un po’ di giorni ormai viaggiamo con il giacchetto jeans e le giacche tecniche sono legate dietro.
Campi in fiamme, oceani di girasoli, meno gialli di quelli in UA. Strade sterminate, ora che non ci sono più le foreste che impediscono la visuale, si vedono rettilinei infiniti. Ci fermiamo in un’area di servizio: sorpresa! Prime facce asiatiche, l’emozione è forte! Sono i figli dei gestori dell’area di servizio, nonna kazaka (vicino Alma Ata).
Il sole sta tramontando, arriviamo vicino al Don. Scendiamo da una collina e ci ritroviamo in una specie di mercatino ricavato in una piazzola di sosta: confusione, banchi, fumo, macchine ferme e anche un cammello!! Bellissimo, ormai non vedo l’ora di arrivare in Asia!
Dall’alto vediamo il Don, è enorme! Facciamo lentamente il ponte che lo sovrasta di qualche decina di metri, è meraviglioso! Si snoda tra colline coperte di sterpi, i colori sono resi più caldi dal tramonto. Superato il DPS ci godiamo il tramonto: un pallone rosso/arancio si infila dietro le colline all’orizzonte.
Ripartiamo. A destra abbiamo la luna, c’è una luce violetta. Attraversiamo una pineta, il terreno è sabbioso: sembra di stare al mare!
Attraversiamo il canale Volga-Don, una delle opere titaniche di Stalin.
Arriviamo a Volgogrado che è buio pesto. Ripresa in notturna sotto la scritta.
Arriviamo nella piazza centrale, io e Adriano andiamo a contrattare il prezzo nei due alberghi: Inturist e Volgograd. Mentre decidiamo di andare al secondo, arriva la solita coppia che inizia a parlarci. “Max biaggi!!“
Conosce le moto e ha visto la targa italiana. Solite chiacchere, stiamo per salutarci, ma provo a chiedere se conoscono un albergo più economico. Ci pensano un po’, poi prendono un taxi (in RUS sono tutti tassisti!) e ci dicono di seguirli.
Iniziamo ad andare molto lontano, ho un deja-vu di Rostov. Dopo diversi km arriviamo in periferia e si fermano davanti all’hotel Turist. Fuori è cadente, temiamo una catapecchia.
E’ un albergo per soli turisti russi, alla reception sento che in russo si dicono di non prenderci, di mandarci all’Inturist.
Costa pochissimo (380 RUR la doppia, circa 30mila lire) e le camere sono molto belle. Vicino c’è un parcheggio. E’ perfetto!
Lena ci aiuta a compilare i moduli di ingresso mentre Serghei guarda le moto. Portiamo su tutto e loro ci offrono la cena. Siamo commossi. Ci mettiamo d’accordo per il giorno dopo e ora se ne vanno per lasciarci riposare. Cinque insalate russe, cinque polli, cinque focacce, dieci 

birre. Incredibile! Finalmente faccio la doccia.

1-8-2001
Ci alziamo con calma, colazione con Nutella, andiamo in centro e incontriamo Serghei e Lena sul Thunderace truccato: sono bellissimi!

2-8-2001
[giornata a Volgogrado (arresto, ubriacatura) + viaggio Volga-Saratov (ubriacatura con tassinaro)]

3-8-2001
Poco sonno, lite per latte. Volga tra Saratov e Engels meraviglioso. Tentata multa per luci spente.

   

Il Volga a Saratov

 

"Amore, che bel mare!"
"Guarda che è un fiume..."
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Panorami meravigliosi, cielo immenso, grano, nuvole, giallo, azzurro,

Verso il Kazakistan

Meglio scriverci su!
(21 KB)

bianco, verde, marrone. Strada pessima. Si è rotto il supporto delle valigie (h. 13:30).
Tappa lunghissima, siamo a un settimo, ma siamo già stanchissimi. Fedro stava per addormentarsi. La strada peggiora sempre più. Buche. Sterrato molto sassoso. Tratto in rifacimento con mucchi di asfalto e bitume: quasi cadiamo.
Cielo immenso. Temporali, nuvole, cielo, sole: tutto nello stesso cielo.
Inizia a piovere. Ci fermiamo sotto un tubo enorme che funge da fermata dell’autobus. Salta fuori dal nulla un matto totale con maglietta NBA. Urla come un ossesso, come per chiamare uno dall’altra parte della strada, ma nel mio orecchio. Ci chiede di andare a prendere un tè a casa sua, la moglie capisce bene l’inglese. Ripete istericamente “ciài, jinà” (tè, moglie). Insiste anche fisicamente, mi tira e mi tocca. Niente da fare, dobbiamo andare. Ci rimane malissimo. Non fuma per problemi di cuore. Arriva un tipo su un carretto, suo amico. Ride. Il nostro amico trascina il cavallo verso di noi per portarci a casa sua, ma siamo irremovibili. Se ne va sul carretto sotto la pioggia, inconsolabilmente deluso.
Brutto asfalto, molte botte, chissà se Nelìk reggerà.
Pioggia, sole, veeeeeeeeeeento!!
Siamo vicini alla frontiera. Benzinaio. Riempiamo le taniche. Abbiamo difficoltà: se smetti di erogare si blocca tutto. Alla fine ce la facciamo, ma il tizio si incavola e decide di “aiutare” Fedro. Risultato: almeno un litro di benzina schizza fuori dalla tanica, addosso a Fedro, nel suo casco, sulla moto. Fedro lo insulta a sfinimento.

   

Gruppo di curdi alla frontiera russo-kazaka

 

Meglio averli amici...
(21 KB)

Vediamo la frontiera, prima c’è una baracca. Ci fermiamo, sbucano fuori una decina di persone.
Saluti, abbracci, gli dico che siamo italiani allora uno mi porta nel retro e mi fa vedere una foto di Apo Ochalan. Amicizia curdo-italiana.
Ci portano dell’ottimo melone. Siamo loro ospiti, non paghiamo nulla.
Mi sembra strano inneggiare ad Ochalan al confine tra la Russia e il Kazakistan!

 

 

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