Sommario del sito

Speciale sulla Polonia
Speciale Polonia

Speciale su Cracovia
Speciale Cracovia

Raccolta di racconti
Racconti

 Danzica

~ Al centro della Storia ~

Dal giorno in cui, poco più di mille anni fa, alcuni commercianti decisero di costruire una piccola fortezza per controllare la foce della Vistola sul mar Baltico, fondamentale per i loro scambi, Danzica non è più uscita dalle pagine più importanti della Storia.

Fin da subito divenne il porto principale dei territori nel nord dell’odierna Polonia e l’apice della sua influenza venne con l’adesione all’Hansa. In breve tempo divenne uno dei centri principali dell’alleanza, traendone grandi benefici in termini di potenza e ricchezza. Le testimonianze architettoniche più belle, visibili tutt’oggi nel centro storico, risalgono proprio al periodo d’oro della lega anseatica.

Danzica vanta anche i natali di celebri personaggi come il fisico Fahrenheit, il filosofo Schopenhauer e lo scrittore Günther Grass, Nobel per la Letteratura nel ’99.

La storia del porto più grande della Polonia passa attraverso le maggiori vicende europee e i momenti più significativi della storia del Novecento.

Dopo secoli di dominazioni straniere, alla fine della prima guerra mondiale fu dichiarata città libera e posta sotto l’egida della Società delle Nazioni.

I drammatici eventi della seconda guerra mondiale la accomunano con il resto della Polonia, ma Danzica ha un tragico primato.

Il 1° settembre 1939 alle 4:45 la corazzata tedesca “Schleswig Holstein” attaccò il deposito di munizioni della Westerplatte, allo sbocco della Motlawa poco fuori Danzica. Fu il primo scontro della seconda guerra mondiale. Contemporaneamente un commando delle SS attaccò l’ufficio postale principale della città trucidando gli impiegati.

I ricordi di quei drammatici eventi si leggono in commoventi monumenti sulla Westerplatte, dove si trovano anche le rovine di caserme e bunker, e nell’edificio ricostruito delle Poste Polacche al cui interno è stato allestito un museo che documenta quella tragica pagina di storia.

A pochi km dalla città, a Sztutowo, si estende l’ex campo di concentramento di Stutthof, il primo aperto in Polonia nel 1939 e l’ultimo ad essere liberato dall’Armata Rossa nel 1945.

Arrivando ai giorni nostri, Danzica fu la culla del movimento che diede i primi, decisivi scossoni all’Europa dell’Est e all’intero blocco sovietico, determinandone il crollo.

Gli ex-cantieri navali Lenin, la più grande fabbrica di navi di tutto il Baltico, storica gloria di Danzica e oggi quasi completamente smantellati, furono il campo di battaglia politica di Solidarność, il primo sindacato non comunista nella storia dell’Est europeo.

Fu una storia di dimostrazioni e scioperi soffocati nel sangue, lunghe lotte combattute contro meccanismi immensi, rigidissimi, spesso inumani.

L’elettricista Lech Walesa, Nobel per la pace nel 1983, sfidò con coraggio tutto questo, ottenendo la legalizzazione del movimento nel 1988.

Il popolo polacco riconobbe in lui uno degli artefici della democratizzazione del Paese e lo elesse presidente della Repubblica nelle prime votazioni libere. Negli anni però anche Walesa cadde in disgrazia e oggi guida un piccolo movimento, messo da parte da un nuovo periodo storico.

La certosina ricostruzione del dopoguerra riportò ai vecchi splendori gli antichi palazzi borghesi, le porte monumentali e gli altri principali monumenti. La struttura urbana ricalca quella delle città tedesche, con i suoi vicoli, le chiese gotiche, le facciate e i frontoni delle abitazioni scolpiti, decorati e affrescati con caldi colori pastello.

La parte più affascinante della città è Glowne Miasto (Città Centrale) che comincia dalla Brama Wyzynna (Porta Alta) del XVI sec. con gli stemmi della Polonia, di Danzica e della Prussia Reale. Questa porta apre la Via Reale, il percorso cerimoniale seguito dai re polacchi nell’entrare a Danzica. Dopo pochi metri si incontra la monumentale Zlota Brama, la Porta d’Oro che immette nell’affascinante ulica Dluga, la Via Lunga, costeggiata da palazzi di diverse epoche e stili con facciate e frontoni riccamente ornati.

Al termine della via, sulla sinistra si erge il Ratusz, l’antico municipio oggi sede del Museo Storico della Città. All’interno si trova la Sala Rossa, un’autentica opera d’arte con il soffitto intagliato a formare splendide cornici che racchiudono dipinti con scene storiche e bibliche. Dalla torre si ammira una splendida veduta della città.

Al fondo della Dluga si apre il Dlugi Targ (Mercato Lungo) che raccoglie i più noti monumenti di Danzica: la Fontana del Nettuno (simbolo della città che rappresenta la potenza commerciale marittima) e la Corte di Artù. Chiude la Via Reale la Brama Zielona (Porta Verde) che apre una veduta sulla Motlawa.

Sulla sinistra inizia il Dlugie Pobrzeze (Litorale Lungo) che arriva fino all’antico porto. Lo sguardo è catturato dalla medievale gru, la più grande d’Europa, che testimonia come in passato potessero essere accolte navi di grande tonnellaggio, aspetto di fondamentale importanza nella lotta al primato sui commerci marittimi. La gru è inserita in una porta monumentale al cui interno si possono osservare i meccanismi che nel passato servivano al carico e allo scarico delle merci, nonché ad innalzare gli alberi dei velieri.

Dalla banchina sul fiume partono i battelli per la Westerplatte.

Poco prima della gru si incontra un’altra porta monumentale che immette nell’ulica Mariacka, una delle vie più belle della città. È coperta da un lastricato in granito e ogni abitazione ha come antisoglia una breve scalinata delimitata da sculture di animali mitici e altri esseri fantastici che fungono sia da insolite grondaie sia da eleganti fioriere.

I locali a pianterreno ospitano caratteristici negozi d’artigianato in cui si possono trovare interessanti oggetti d’ambra, copie di antiche armi, manufatti di ferro battuto ed altro. La prospettiva di questa stradina è chiusa dalla mole della chiesa della Santissima Vergine Maria. È uno dei maggiori templi in mattoni al mondo e il più grande santuario della Polonia. All’interno si può ammirare la copia del trittico intitolato “Il Giudizio Universale”, il capolavoro di un pittore fiammingo trafugato da un devoto pirata polacco. Dalla torre campanaria si apre una meravigliosa veduta della città.

Proseguendo lungo la stessa direttrice si arriva al Wielka Zbrojownia, l’Arsenale Grande, oggi occupato da negozi.

Poco lontano, nella città vecchia, si trova il Grande Mulino del XIV sec., unico ricordo dell’industria medievale di Danzica, il più grande del genere in Europa. Nel ’45 fu dismesso ed utilizzato per mostre temporanee, fino al ’99 quando l’interno fu completamente stravolto per ospitare un grande magazzino.

Le attrattive offerte da Danzica sono innumerevoli, come le antiche mura parzialmente interrate e inserite in un parco o i molti monumenti e conventi disseminati nei quartieri circostanti la parte più antica, oppure per gli amanti del mare, si può arrivare facilmente alla lunga, bianchissima spiaggia di Stogi a pochi km dal centro.

Sarà facile lasciarsi prendere dall’atmosfera magica di questa città dai mille colori.

Fornito da FreeFind

Introduzione

Varsavia

Danzica

Città minori

Torna all'inizio della pagina

Torna all’inizio
della pagina

Torna all'inizio della pagina