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Stella Russa 2002
Stella Russa 2002

Ambra Baltica 2001
Ambra Baltica 2001

Viaggiare in gruppo: come e perchè
Viaggi di gruppo: perché?

Programma dei viaggi 2002 della Associazione Sportiva 2000Moto
Viaggi 2002 di 2000Moto

 Viaggiare in gruppo: come e perché

Credo sia il caso di sfatare qualche luogo comune sui viaggi di gruppo e sottolineare i molti vantaggi che derivano dal non essere soli durante viaggi più o meno lunghi.

Spesso incontro dei motociclisti che quando sentono parlare di “viaggi di gruppo” storcono il naso opponendo, a grandi linee, le stesse obiezioni.

Cerco adesso di esaminare e analizzare queste osservazioni mostrandole da altri punti di vista che evidenziano come i viaggi di gruppo siano la soluzione o il compromesso migliore e che, soprattutto, viaggiare in gruppo NON significa “scomparire” nel gruppo.

 Gli aspetti che analizzo sono i seguenti:

Sicurezza

Ritmi di viaggio

Compagnia di viaggio

Preferenze di visita

Organizzazione ed assistenza

 

 Sicurezza

Il primo aspetto da considerare secondo me è quello della sicurezza. Più che della sicurezza personale (che sicuramente all’interno di in un gruppo aumenta esponenzialmente) alludo alla sicurezza di viaggio, ossia alla tranquillità di avere una organizzazione e comunque un insieme di persone pronte ad aiutare in caso di necessità.

Nei viaggi “in solitaria”, nell’evenienza che si rompa la moto o più semplicemente finisca la benzina le alternative sono due: attendere che qualcuno si fermi ad aiutarvi o che arrivi rispondendo alle vostre richieste di soccorso, oppure abbandonare la moto andando in cerca di aiuto.
Anche nel caso in cui non foste del tutto soli, ma in compagnia di un/una compagno/a, la situazione non è molto diversa: lascereste vostra moglie da sola alla moto, oppure mandereste vostra moglie da sola alla ricerca di aiuto? Oppure lascereste la moto incustodita?

Nei viaggi di gruppo, invece, la soluzione viene trovata rapidamente in diversi modi: o direttamente tramite il mezzo d’appoggio che segue il gruppo, oppure facendo una semplice staffetta fino al benzinaio/meccanico o al servizio di cui si necessita.

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 Ritmi di viaggio

Un tema molto “sentito” e opposto da tutti i “gruppo-scettici” è quello relativo ai ritmi di viaggio. “A me piace dormire fino a tardi” oppure “Quando viaggio voglio tenere l’andatura che preferisco, senza andare più piano o più forte di quello che vorrei” oppure ancora “Quando mi fermo per fare benzina mi piace fumare una sigaretta senza avere nessuno che mi chiama a raduno dicendo che bisogna partire entro 1 minuto!”.

Queste obiezioni sono ovviamente tutte giuste: ognuno DEVE viaggiare secondo i propri ritmi!! Ma un viaggio di gruppo, almeno quelli con 2000Moto, non lo impedisce! All’inizio e/o alla fine di ogni tappa si tiene un breve incontro per discutere sulla strada da fare, per cui ognuno è libero di seguire il gruppo oppure i propri ritmi.
In altre parole, chiunque ha la possibilità di fare gruppo a sè.

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 Compagnia di viaggio

Un’altra domanda tipica è: “Chi le conosce le persone con cui mi troverò a viaggiare??” Questa domanda è più che legittima, ma in primo luogo si può osservare che sono tutte persone con ALMENO una passione in comune: la moto. Questo per dire che per quanto possano essere diverse le persone, esiste sicuramente un interesse base in comune.
A parte questa sottigliezza, il vantaggio di viaggiare in gruppo rende possibile una cosa che in coppia è assolutamente impossibile. Se per vari motivi non gradite parlare con una persona, in un gruppo potete permettervelo senza problemi.
Quando avete soltanto il vostro partner a fianco, questo è impossibile! Infatti, viaggiando in coppia è normale e “umano” che ci siano delle tensioni e quando si è soli si deve aspettare che queste passino, mentre viaggiando in gruppo queste tensioni si allentano con molta più facilità avendo altre distrazioni. Passando una serata piacevole in compagnia di altre persone, qualunque discussione si ammorbidisce e lo stress svanisce.

Naturalmente nessuna situazione è tutta “rose e fiori”, però indubbiamente aumentando il numero di compagni di viaggio, diminuiscono anche le possibilità di non sapere più con chi parlare!

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 Preferenze di visita

Proseguendo nelle argomentazioni dei “gruppo-scettici”, si arriva a caratteristiche estremamente personali come il modo di visitare i luoghi in cui ci si ferma.
Ognuno di noi è diverso, per cui ci sono persone interessate maggiormente ad andare in moto, poco interessati alla visita dei luoghi, altri invece che dedicano grande attenzione alle soste. Oppure ci sono gli appassionati di architettura che amano infilarsi nelle chiese e nei palazzi, mentre altri amano girare per vie e piazze. Per finire, c’è chi muore *per* un museo e chi invece muore *dentro* un museo.
Tutte queste differenze sono conciliabili sia con un minimo di elasticità mentale (nessuno è pronto con il coltello tra i denti a lamentarsi non appena ci si discosta dai suoi canoni di visita!!) e soprattutto con la possibilità di fare gruppo a sè e, ad esempio durante la visita di una città, uscire per conto proprio la mattina (o il pomeriggio se si vuole dormire!) e incontrarsi nuovamente alla sera.
Insomma, tutto questo per dire che viaggiare in gruppo NON significa “scomparire” nel gruppo.

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 Organizzazione ed assistenza

Ho questo argomento lasciato per ultimo perchè almeno questo viene riconosciuto da tutti, sia dagli amanti del viaggio in gruppo che dagli oppositori.
È innegabile che l’organizzazione e l’assistenza fornita da una associazione come 2000Moto sono importanti e complete e in alcuni casi difficilmente possono essere realizzate “in proprio”.
L’assistenza e la sicurezza data dal mezzo di appoggio, le prenotazioni effettuate negli alberghi e in altri locali, la realizzazione dei documenti di viaggio (evitando di dover girare per ambasciate e consolati o altre istituzioni alla ricerca delle informazioni giuste), l’assicurazione sanitaria e tanti altri accorgimenti rendono il viaggio sicuro e piacevole da tutti i punti di vista.

Qualunque tipo di viaggio ha un difetto sicuro (l’organizzazione preventiva, da fare settimane prima della partenza) e un problema potenziale (noie durante il viaggio).
Un viaggio di gruppo elimina entrambi questi aspetti negativi, lasciando solo il bello: il viaggio!

Infine, “ultimo ma non ultimo”, bisogna parlare dell’aiuto e del sostegno che dà la guida, con la consocenza dei posti e a volte della lingua.
Personalmente, in qualità di “esperto” della Russia ed ex-Unione Sovietica, posso dire che conoscere il russo è fondamentale per viaggiare nei paesi ex-URSS. Le occasioni in cui la comprensione reciproca è importante sono molte: nelle dogane che sono molto più “ostiche” di quelle che conosciamo, con i poliziotti onnipresenti della stradale, dai benzinai il cui funzionamento è differente dai nostri, ecc. ecc. per finire con l’alfabeto cirillico, incomprensibile per gli italiani.

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