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 Nelìk

(in carne e ossa)

Mi chiamo Fabio Bertoldi, 37 anni. Vivo a Roma (a parte una parentesi di un anno a Torino ed i miei primi 5 anni di vita a Parigi), ma non mi sento “romano” nel senso stretto del termine, nè altro. Dopo una carriera decennale sono riuscito a strappare nell’ottobre 2003 il famoso “pezzo di carta” conseguendo con voto 107 la laurea specialistica in Informatica, alla Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Oltre ad andare in moto, accudirla e a viaggiare, mi piace ascoltare musica:

gothic/dark (Dead Can Dance, Joy Division, Bauhaus, Death in June, Cure, And Also The Trees, Danse Society, ecc.);
punk, anche italiano, come i mitici CCCP;
la cosiddetta musica alternativa italiana come i mitici Litfiba degli anni ’85 - ’88, i Massimo Volume, i CSI / PGR, i primi Marlene Kuntz, ecc;
musica elettronica, anche di “frontiera” come quella dei Ministry;
recentemente ho riscoperto alcuni vecchi amori “giovanili”, come il trash (i primi Metallica, Slayer, Anthrax, Suicidal Tendencies, ecc);
da settembre 2000 il mio interesse musicale si è “sdoppiato” tra musica dei primi anni ’80 (Bronski Beat, Commodores, Soft Cell, ecc.) e musica orientale (araba tradizionale, ecc);
a maggio 2001 c’è stato un altro “sdoppiamento” tra musica leggera (e non) italiana (Loredana Bertè, Carmen Consoli, Patty Pravo, ecc) e la musica tradizionale balcanica, tzigana e europea orientale;
dal 2002 ascolto molto jazz: McCoy Tyner, Coltrane, Davis, Wayne Shorter e altri, compreso il nostro meraviglioso Paolo Conte;
nel 2007 ho “scoperto” Talking Heads, Japan, Roxy Music ed altri grandi degli anni ’80 (è bello avere ancora gruppi così unici e maiuscoli da scoprire :)

Leggo in continuazione:

autori dell’Est europeo come Kafka, Tolstoj, Dostoevskij, Puskin, ecc;
storici autori italiani come Pavese, Fenoglio, Sciascia, ecc;
il mitico Tiziano Terzani, di cui riporto una bellissima frase nella pagina iniziale del sito;
negli ultimi anni mi sono dedicato molto alla letteratura di altri Paesi, in particolare quella americana, di cui adoro Henry Miller, Ernest Hemingway, Paul Bowles, ecc;
ed anche alla letteratura tedesca con il mio mito Günther Grass, ma anche Heinrich Boll ed altri;
infine negli ultimi anni ho iniziato a leggere assiduamente i vari autori dei Paesi in cui mi stavo per recare, leggendoli anche direttamente sul posto. Questa abitudine mi sta facendo capire ancora meglio l’anima e la cultura dei popoli che sto per conoscere e incontrare.

Infine, come si sarà intuito dalle numerose fotografie sparse in tutto il sito, mi diverto a immortalare un po’ tutto con le mie macchine fotografiche!
Ho sempre viaggiato con due macchine, a volte tre. Una “piccola” con cui fare le foto al volo e una reflex per gli scatti più importanti.
Negli anni queste macchine sono state prima a pellicola e poi digitali. Le volte che ho portato una terza macchina, si è trattato di una Praktica MTL5, caricata con pellicole in bianco e nero.
La piccola invece è stata fino al 2004 una Pentax di cui non ricordo il modello. Da fine 2004 al 2007 ho usato una Nikon Coolpix 4100, piuttosto buona e indistruttibile. Da fine 2007 a oggi mi accompagna una Ricoh Caplio R7.
La reflex, da tempo immemore fino al 2007 è stata una Canon EOS 5000, caricata con pellicola per diapositive, di cui ora ho scatoloni su scatoloni a intasare la cantina!
Purtroppo in SamarCaLda 2007 la Canon, durante il viaggio, si è rotta. Trattandosi di una macchina analogica ho potuto accorgermene soltanto al ritorno, quando sono andato a sviluppare i rullini. Ho così scoperto che fino in Turchia andava abbastanza bene, uno scatto nero ogni tanto. Nel Caucaso è peggiorata, con un 20/30% di scatti persi. Dal Turkmenistan (dove praticamente non feci foto per le vicende narrate nel Diario di Viaggio, ma presi un mare di buche tanto che si ruppe l’ammortizzatore posteriore) e ancor più in Uzbekistan, méta finale e forse più importante del viaggio, il 90% dei fotogrammi erano completamente neri.
Lo shock è stato talmente forte (dico sul serio) che dal 2007 al 2010 non ho voluto nè riparare la Canon, nè pensare a prendere una sostituta. Col senno di poi ovviamente me ne pento, visto che ho fatto fior di viaggi immortalati soltanto con la Ricoh, una compatta che, pur trovandomici bene, come tutte le compatte, se paragonate alle reflex, ha limiti notevoli e (per ora) insuperabili: su tutti, velocità di messa a fuoco e scatto e resa agli alti ISO, in condizioni di scarsa luce, per non parlare di giochi con la profondità di campo, composizione dell’immagine e altro.
C’è da dire che mi sono anche lambiccato il cervello a lungo se proseguire a pellicola o passare al digitale, che per anni ho guardato con sospetto e a volte continuo a farlo, vista la resa a volte impredicibile (e pessima) del digitale in particolari condizioni di luce.
Fatto sta che la nuova reflex è arrivata soltanto a gennaio 2011, nella forma di una splendida Nikon D90 (usata, per motivi di budget), che mi sta dando grandi soddisfazioni.

Per quanto riguarda il mio soprannome, per la precisione si pronuncia Nelìk, con l’accento sulla i, ma ormai sono abituato a sentirlo pronunciare Nèlik... ;)

Ora passiamo alla moto, anzi, a partire da fine Aprile 2011, le moto!
Inizio dalla nuova, la Duchessa, che al momento ha circa 35mila km, con la quale ho fatto alcune gite in Italia (Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Molise), una tra Albania e Macedonia, il viaggio estivo del 2011 tra Macedonia, Bulgaria e Grecia ed una splendida avventura desertica in Tunisia a inizio Dicembre 2011, ma l’obiettivo, ovviamente, è farci qualche viaggio “serio”, spero avvenga prestissimo.
Quella “storica” si chiama anche lei Nelìk (anzi, la prima a chiamarsi Nelìk è stata lei, in un secondo tempo ho acquisito il mio soprannome dal suo!), e sta con me dal 1994, quando la comprai con 8100 km. Al momento ne ha circa 292mila, e ha visto una buona parte d’Europa, un pezzetto d’Asia (dopo il viaggio Samarcanda 2001 e SamarCaLda 2007) ed ha messo le ruote anche sul continente africano (dopo il viaggio CapoDaTTero in Tunisia).
Viaggiamo insieme fin dal primo anno in cui l’ho comprata, e in questi quasi 17 anni abbiamo visitato per bene Bosnia e Erzegovina, Montenegro, Tunisia, Uzbekistan, Azerbaijan, Armenia, Georgia, Ucraina, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Turchia, Austria, Spagna e Portogallo.
In maniera più o meno rapida abbiamo visto anche Kazakistan, Turkmenistan, Iran, Bulgaria, Serbia, Albania, Moldavia, Bielorussia, Repubblica Slovacca, Croazia, Slovenia, Grecia, Romania, Germania, Svizzera e Francia.
La Russia merita un capitolo a parte perchè ho visto molti posti, ma è talmente grande che non posso dire nè di averla vista bene, nè di averle dato una rapida occhiata: è una via di mezzo!
Fino ad oggi, quindi, contando anche Montecarlo e San Marino, con Nelìk ho visitato 36 nazioni estere che diventano 37 considerando anche la Città del Vaticano ;)
A ottobre 2003 ho fatto il mio primo viaggio senza Nelik, avendo usato la Zukkina (gloriosissima Suzuki DR 600 del 1989) per visitare il Marocco.
A dicembre 2004 ho fatto il mio secondo viaggio senza Nelik, avendo usato un’auto per visitare Cuba, mentre a dicembre 2007 / gennaio 2008 sono stato in Oman con una puntatina negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai.
Ad agosto 2010, per cause di forza maggiore raccontate nel Diario di Viaggio di MediOriente 2010, ho usato Zelìk (CBR 600 F del 1997) per visitare Siria e Giordania.
Infine, a marzo 2011 ho fatto un giro nella Repubblica Dominicana con un’auto affittata.
Facendo il conto, se si aggiungono ai 42 Paesi elencati in precedenza anche Repubblica Dominicana, Cuba, Oman, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Olanda e Belgio, il conto sale a 49 Paesi che ho visitato in un modo o nell’altro :) Di questi, 42 li ho visitati in moto.
Con Nelik, durante l’anno ho visitato buona parte d’Italia e conosco molto bene il Lazio, ho trascorso delle brevi vacanze sul Gargano, in Sicilia, Sardegna, Calabria, all’isola d’Elba, nel Cilento e sulla costiera amalfitana.
Ho fatto alcuni bei giri in Molise, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria e Campania, oltre a diverse gite in Umbria, Toscana, Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna. Infine, alcuni passaggi anche in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Per quanto riguarda i viaggi estivi, il primo con Nelik (1994) ed il primo con la Duchessa (2011) sono stato accompagnato dal mio migliore, nonchè più coraggioso (per altri motivi...) amico Valerio.
Fino al 2002, invece, mi è stata accanto Emanuela.
Il viaggio di un mese in Marocco del 2003 e quello nei Balcani del 2010 li ho effettuati in solitaria.
Dal 2004 vivo e viaggio con Caterina: Cuba, Turchia, Spagna, Tunisia, SamarCaLda (Armenia, Azerbaijan, Georgia, Turkmenistan, Uzbekistan), Albania, Grecia, Macedonia, Bulgaria, Dubai, Oman, Indonesia (Java e Bali), Siria, Giordania e Repubblica Dominicana.
Nel viaggio del ’99 ho avuto un ulteriore compagno di viaggio, il grande Adriano “Adrianevskij” Lazzarini, in sella a Clelia Rita, una Honda VFR 750 F primo modello.
Nel 2000 abbiamo raddoppiato, sia la presenza di Adriano “AdriaNevskij” Lazzarini (che è venuto con Ombretta) che come compagnia, dato che si è unito anche Marco “Blenin” Blini, un compagno di viaggio (nonchè grande amico! ;) davvero unico!
Nel 2001 il gruppo si è ulteriormente allargato e oltre al mitico, già conosciuto Adriano “AdriaNevskij” Lazzarini si sono uniti Andrea “Mullah” Tournour da Venaus (TO) e Andrea “Fedro” Bardi, da Siena. Entrambi sono descritti nella pagina relativa ai Compagni di viaggio di Samarcanda 2001. Naturalmente grazie a loro anche questo viaggio è stato FANTASTICO! :)

La mia carriera motociclistica è lineare, per non dire “povera”: a 16 anni ho avuto il primo motorino (prima di allora avevo provveduto a fratturarmi diverse ossa con un paio di biciclette da cross): un Piaggio Sì elaborato che superava senza problemi gli 80 km/h. Con lui ho fatto le prime gite, andando spesso al lago di Martignano e a quello di Bracciano, vicino Roma e arrivando fino a Santa Marinella. Un anno lo portammo sul carrello del gommone fino a San Felice Circeo, dove girai per bene le zone limitrofe. In quello stesso periodo presi la patente A, anche se ero completamente sfornito di soldi e di qualunque speranza di poter mai guidare una motocicletta. Da quel momento è iniziata una lunga battaglia familiare, che mi vedeva contrapposto ai miei genitori nell’acquisto di un qualunque mezzo targato a due ruote. La tregua c’è stata a 19 anni, nel 1992, quando i miei genitori, esausti, acconsentirono all’acquisto della mia prima, vera moto: una Honda XL 600 RM dell’89.


Molo di Trevignano (XL prima della cura)

Molo di Trevignano
(XL prima della cura)
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Molo di Trevignano (XL prima della cura)

Molo di Trevignano
(XL prima della cura)
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Lago di Bolsena (XL dopo la cura)

Lago di Bolsena
(XL dopo la cura)
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Per la cronaca, anche l’XL è stata sottoposta a una piccola “cura ricostituente”, rendendola un po’ più aggressiva nell’aspetto e nelle prestazioni.
Con questa moto ho iniziato a fare le prime gite, ma l’impatto, in tutti i sensi, è stato notevole, e quasi sempre negativo. L’esposizione all’aria era totale, e il giorno in cui feci un breve viaggio in Calabria, accusai parecchi dolori in tutto il corpo.
Quel che è peggio, però, è che ho avuto alcune disavventure con l’XL: un ragazzo (di quelli con la macchina piena di amici e la P attaccata sul retro) mi venne addosso, per fortuna senza farmi male; poi caddi vicino Perugia rompendomi un polso; infine, visto che non desistevo dall’andare in moto, un gentile signore, nel settembre del 1992, mi investì, procurandomi 7 fratture al piede sinistro, di cui 5 in un solo ossicino! Dopo un periodo in ospedale in cui fui operato al piede per ricostruirmi questo osso (la testa del 5° metatarso, un osso microscopico fatto in 5 pezzi!), e dopo un lungo periodo di riabilitazione (tenni il gesso con il chiodo per diverse settimane), finalmente arrivarono i soldi dell’assicurazione (dopo quasi un anno dal giorno dell’incidente): quasi 20 milioni! Lì iniziò un nuovo dibatitto con i miei, perchè io avrei voluto comprare un’altra moto, loro invece mi avrebbero visto bene dentro a un carrarmato! Finalmente la spuntai, e il 2 marzo 1994 entrai in possesso di Nelìk, e il resto della storia è raccontata nella pagina Nelìk (la moto). Poichè ho un pessimo ricordo dell’XL, una moto con un impianto frenante ridicolo e molti altri difetti, continuerò a parlare solo di Nelìk! :)
Infine, come ulteriore curiosità, c’è da dire che, dopo aver comprato Nelìk nel marzo del ’94, dopo soli 5 mesi feci il primo viaggio in moto, destinazione le capitali dell’Est: Praga, Varsavia, Budapest, Bratislava e Vienna.

A questo punto, vorrei dire due parole riguardo il logo del sito Logo del sito: è la digitalizzazione della prima scritta che feci nel 1994, quando decisi di chiamare la mia nuova moto con questo nome. Quella scritta, fatta su carta, servì per ritagliare i due adesivi che a tutt’oggi fanno mostra di sè sul cupolino.


Prima di lasciarvi al resto del sito, vorrei inserire la bellissima poesia che ha composto il mio amico Adriano in occasione del mio compleanno del 22 giugno 1999.

Nelìk

Oggi è 22 giugno, un dì particolare,
Nelìk detto Fabio deve festeggiare,
lui corridore pazzo, finge esser tra i turisti,
in giro “si fa un mazzo”, per Consolati e visti;

Nelìk detto il Mito, con la sua CBR,
percorre tutta Europa e s’infratta nelle serre,
ma il Sogno suo davvero, è girare intorno al mondo,
tornare poi soltanto a esporre il suo racconto;

Io canto di Nelìk, le sue “Centauro-Gesta”,
davanti al mio Computer, al dì della sua Festa,
io spero che s’allegri con queste mie parole,
che devon far sorridere, chi in Moto andare vuole;

finisce la Poesia, che vien dalla mia mente,
inizia la Magia del “Moto-dipendente”,
davver come la droga, è la Nelìk-Moto,
lui in gir per l’Universo, di correr fece voto.

Adriano “Mary Poppins” Lazzarini

Il 22 giugno 2001 il mitico Nevskij ha composto questa nuova poesia per il mio compleanno! :)

Nelìk

Così anche stavolta Nelik compie gli anni,
si dice son 28, ma tanto cambia niente,
in un anno compie imprese e fa anche alcuni danni,
in giro per il mondo lui è già con la sua mente;

non sente le parole di augurio Canottiero,
lui pensa a Samarcanda e il lavoro lo affatica,
ma è un simpaticone, nonchè un amico vero,
si perde solamente se parli della fica;

il Satiro festivo esce in questo anniversario,
chissà dov'è a trombare? Oppure a lavorare?
il suo mondo è su 2 ruote, ma è anche molto vario,
a tutti sta simpatico, dalle donne si fa amare;

allora noi facciamo gli auguri al sovietista,
che sempre su 2 ruote gira per il mondo,
facciamo noi gli auguri al Motociclista,
facendo caroselli, 2 balli e un girotondo!

Adriano “AdriaNevskij” Lazzarini

N.B.
Per leggere altri scritti di Adriano e per altre curiosità, vai alla pagina personale di AdriaNevskij.


Buon divertimento nelle prossime pagine, oppure, se avete già visitato il sito, spero che vi sia piaciuto e vi auguro un buon proseguimento di navigazione!

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